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La Banda (poesia) PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Miani   
martedì, 17 marzo 2015 07:17

Lungo distesoImage

Sul lettuccio a dormire

Sognavo l’ultimo sogno mattiniero.

Ero giù per la strada

Correvo dietro una banda.

I pifferi, le trombe,

I lustri piatti, i tamburi

Suonavano a ritmo cadenzato

Una marcetta festosa.

Avevo dei calzoncini corti

Due gambe magre e fini

Che sgambettavano veloci.

Mi chiedevo come mai

Ero solo felice in mezzo

Ad una strada larga

Ove non v’erano case.

Qualche cane latrava

Solitario nei campi,

Stranito dalla faccia

Di un piccolo ragazzo

Senza i baffi, la barba

Di adulto signore taciturno,

Un po’ pigro sornione

Senza sorriso sulle labbra

Una tristezza che pesava

Sulla schiena colma d’anni.

La musica scorreva,

Le note andavano per l’aria

Verso il cielo sereno,

L’ascoltavo preso nei timpani.

Estasiato, sorridevo guardando

Me che allegro, vivace,

Incurante del tempo

Andavo dove sapevo

Non esserci limiti confinanti.

Arrivò duro nelle orecchie

Un richiamo non insolito.

Il sogno cadde all’improvviso

Infranto in dormiveglia.

Sentii vago un fragore di piatti

Che segnava un tempo

Cadenzato, festoso.

Mi alzai di corsa.

Giunsi al balcone

L’aprii veloce,

Giù nella strada

Passava la banda del paese.

Mi trovai sul pianerottolo

Con la maglia pigiama,

Le mutande corte

Da cui uscivano

Due gambe tozze

Appesantite che volevano

Cadenzare il corpo

Al suono della fanfara.

Peccato, perché ricordai

Gli anni che avevo,

Con i pensieri pesanti,

Gli acciacchi che mi seguivano

Dolenti da tempo.

Rimembrando il passato

Lontano dei miei dieci anni.

Rientrai con il piede pesante

Nelle stanze silenti

Vuote chiuse da sempre

Ove non entrava sole,

Né aria nuova dalle fessure

Che togliessero l’odore di muffa,

Di tanfo umido e di stantio.

Ascoltavo il rumore

Del pensiero che scalciava

La voglia di non far correre

Il tempo lontano

Dalle fantasie giovanili.

Queste sparirono

Come l’armonia

Modulata dei clarini

Dei tamburi, degli ottoni

Dei piatti luccicanti cromati.

Nervoso chiusi gli usci

Lasciando fuori il vento

Con il suo soffio libero

Nei vicoli del paese

Tra i capelli di quel ragazzo

Che correva incontro al sole,

La musica nella testa

Ove v’era allegria e gioia

Per la vita che scorreva.

Michele Miani

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