Epifania del Signore |
Scritto da don Michele | |
martedì, 06 gennaio 2015 09:17 | |
L’Epifania non è la festa di quella simpatica vecchietta che, cavalcando la sua magica scopa, porta doni o carbone ai bambini, a seconda che siano stati buoni o cattivi.L’Epifania non è, tanto meno, la festa che – come recita un noto detto popolare – “tutte le feste porta via”! Tutt’altro! L’Epifania è la Manifestazione, la Festa, di Dio che è portata a tutti, che è per tutti, che è donata a tutti! Dodici giorni dopo il Natale la Chiesa ci spinge a comprendere che il “mistero” di quel Bambino – il “Verbo fatto carne” – non è appannaggio di pochi eletti, ma è il sogno di Dio per tutta l’umanità, simbolicamente rappresentata da quei Magi che si mettono in cammino e seguono la stella. I Magi ci aiutano anche a comprendere il cammino che ciascuno di noi è chiamato a fare per giungere all’incontro con Gesù, il solo che dà senso alla vita!
I Magi sono personaggi dal “cuore inquieto”. Gente che non si accontenta. Persone che si pongono domande e sono capaci di mettersi in cammino, che non si impuntano sulle proprie certezze. Per loro la natura è un “libro da leggere” per ricercarne l’Autore misterioso.
Al cuore inquieto dei Magi si oppone il “cuore addormentato” di Erode, il quale è ripiegato su se stesso e si accontenta degli agi offerti dalla sua corte. Egli non si smuove di un millimetro dal suo palazzo e dalla sua poltrona. È indifferente rispetto a ciò che gli accade attorno e vi presta attenzione solo nella misura in cui il proprio potere potrebbe essere leso. I Magi si sono lasciati condurre dalla “luce della stella”. Cercano, cioè, al di fuori di se stessi qualcosa/qualcuno che possa orientare la loro inquietudine. Sono persone in cerca di una guida autentica che non sia autoreferenziale, ma capace di condurli a qualcosa di più grande. La luce della stella diventa per i Magi ancora più chiara grazie alle Scritture. È solo grazie alla Parola di Dio, infatti, che essi riescono a conoscere il luogo esatto della nascita del “nuovo Re”. E la Parola di Dio spinge i Magi verso le periferie! Non è nei palazzi del potere che possono trovare ciò che cercano, non a Gerusalemme – cuore del potere politico e religioso del tempo! – ma nell’umile villaggio di Betlemme! Erode, invece, è un uomo accecato da se stesso! È autoreferenziale, non è capace di riconoscere che ci sia qualcosa di più grande di se stesso. Anche le Scritture diventano “mute” per lui che ha il cuore “cieco”. Non è capace di abbandonare il proprio palazzo e di mettersi in cammino verso le periferie. È capace solo di dare ordini, con arroganza saccente, anche a chi non è proprio suddito: “andate … informatevi … fatemelo sapere”! I Magi sono persone capaci di autentica adorazione! Riescono a riconoscere il Re che è nato andando al di là delle apparenze, al di là di ciò che vedono! Lo riconoscono, infatti, nella sconcertante umiltà del Bambino presentatogli da Maria, sua Madre. E dalla loro adorazione autentica scaturisce la loro capacità di condivisione: “poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. Erode, al contrario, è idolatra di se stesso e del proprio potere accecante! Dal seguito del Vangelo sappiamo, poi, che la sua accecante idolatria lo porta ad essere omicida di tanti piccoli innocenti! Sarebbe opportuno chiedersi, cercando di fare verità sulla propria vita, se noi assomigliamo almeno un po’ ai Magi o siamo ancora troppo simili ad Erode, dal cuore addormentato, accecato da se stesso e dal proprio potere, idolatra e omicida! E omicida non è solo chi fisicamente toglie la vita ad un’altra persona, ma anche chi odia il suo prossimo, chi non lo ama, chi non ne riconosce la dignità, chi è indifferente agli altri, come pure chi uccide il fratello con la terribile arma della lingua! Aiutaci Signore, Gesù, ad essere uomini e donne capaci di andare oltre le apparenze! Aiutaci a riconoscerti presente – tu che hai posto la tua tenda in mezzo a noi – in tutti gli uomini e in ogni uomo! Donaci un “cuore inquieto”! Fa’ che possiamo trovare sul nostro cammino verso di te guide sicure, come “stelle luminose”! Fa’ che sappiamo cercarti nel libro della natura e trovarti grazie alla tua Parola, che ci consegni nelle Scritture! Spingici sempre verso le “periferie” perché possiamo riconoscerti, adorarti e trasformare la nostra adorazione in condivisione di ciò che abbiamo e di ciò che siamo! E anche noi, come i Magi, sperimenteremo una “grandissima gioia”! Amen. Don Michele Munno |
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