Maria Santissima Madre di Dio |
Scritto da don Michele | |
mercoledì, 31 dicembre 2014 16:58 | |
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,16-21. In quel tempo, i pastori andarono senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. È davvero bello iniziare questo nuovo anno civile accompagnati dalla Liturgia dell’Ottava di Natale! È bello iniziare facendo nostra l’invocazione del Salmista, consapevoli della necessità di sentirci guardati con tenerezza e con benevolenza da Dio: “Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto”! Non sappiamo come sarà questo nuovo anno. Non sappiamo quali eventi ci vedranno coinvolti. Non sappiamo quali sogni si realizzeranno e quali si infrangeranno. Davanti alle attese, alle speranze, alle incertezze e alle preoccupazioni per ciò che accadrà in questo nuovo anno, la Liturgia ci aiuta a prendere consapevolezza dell’unica cosa necessaria: il Nome del Signore è invocato su di noi ... e il suo Nome è Salvezza! Non è un caso che la pagina del Vangelo, che ci viene proposta oggi, si concluda proprio con il riferimento al Nome di Gesù, che significa Dio salva! Dio ci salva dall’inferno in cui ci costringiamo a vivere ogni qual volta vogliamo affermare noi stessi ad ogni costo, fino a screditare, ad infangare, a calunniare e a passare sulla testa degli altri! Dio ci salva dalla miopia e dalla cecità di chi sta ripiegato esclusivamente sulle proprie ferite e non si rende conto che esse guariscono solo quando si inizia a preoccuparsi delle ferite degli altri e a farsi carico, in maniera seria, delle sofferenze degli altri! La benedizione di Dio, che ci salva, che oggi la Liturgia ci invita ad implorare e che viene invocata su di noi e sull’anno che iniziamo, diventa efficace, perciò, nella misura in cui saremo noi a diventare uomini e donne di bene-dizione! È questa la consegna che oggi ci viene fatta: bene-detti per bene-dire! Il Signore ci sorride perché attraverso il nostro sorriso il suo sorriso possa irradiarsi nel mondo ed in particolare possa essere percepito da chi è provato dalla vita! Il Signore ci fa percepire la sua presenza perché attraverso la nostra presenza, attraverso la nostra vicinanza, Egli sia percepito “vicino” da chi si sente solo, non accolto, non ben voluto, non amato! Solo chi si riconosce figlio, e non schiavo, percepisce la bene-dizione – il sorriso – del Padre perché nelle sue vene scorre lo stesso sangue: “E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre”! Sperimenteremo la bene-dizione di Dio – ci sentiremo “figli” – e saremo a nostra volta bene-dizione, però, solo se faremo nostro l’atteggiamento di Maria, la Madre di Dio, che oggi ci viene additata come compagna di strada lungo l’avventura del nuovo anno che inizia. Il Vangelo ci rivela il segreto di Maria: “da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Maria, cioè, attingeva dalla preghiera e dalla Parola di Dio, accolta e meditata nel suo cuore, la capacità di leggere gli avvenimenti e la storia con uno sguardo diverso, lo sguardo di chi è consapevole che Dio non ci abbandona, che continuamente ci visita, che rimette nelle nostre mani e alla nostra libertà la possibilità di rendere la storia – ogni storia ed esistenza umana! – “luogo di salvezza”! Lasciamoci accompagnare dall’esempio e dall’intercessione di Maria! Alleniamo il cuore e lo sguardo a cogliere la presenza di Dio ed impegniamoci a fare della nostra storia e del nuovo anno che inizia “bene-dizione”, un “sorriso di Dio” offerto a tutti! Amen. Auguri! don Michele Munno |
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