Ancora cilecca della politica turistica cosentina |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
mercoledì, 10 settembre 2014 17:11 | |
Che la politica del turismo in Calabria fosse gestita da incompetenti, spesso anche molto presuntuosi, lo si sapeva da decenni e dei mali e delle carenze del settore venivano di solito incolpati gli imprenditori considerati il più delle volte “improvvisati”, ma non ci si chiedeva il motivo della loro “necessaria” improvvisazione, sorvolando sulla mancanza di normative serie dettate da chi ha diretto e dirige ancora la politica nostrana. Questa breve premessa è necessaria perché ancora una volta i nostri politicanti da quattro soldi lanciano un’iniziativa che definire grottesca è un eufemismo bell’e buono. Come tutti sanno la provincia è agli sgoccioli, ma proprio sul filo di lana, com’è il caso di dire, l’assessorato al turismo, che veramente molto poco ha prodotto negli ultimi anni, inventa letteralmente una serie di Esami per l’ottenimento dell’abilitazione all’esercizio delle attività di Guida Turistica, di Accompagnatore Turistico e di Direttore Tecnico d’Agenzia Viaggi.
Mentre per l’abilitazione per Accompagnatore Turistico e Direttore tecnico viene richiesto un diploma di scuola media superiore, per l’abilitazione di Guida Turistica si richiede la “laurea in lettere con indirizzo in storia dell'arte o archeologia o Conservazione dei beni culturali o di un titolo equipollente”. Ma ciò che immediatamente salta agli occhi leggendo i rispettivi bandi è che, mentre per l’abilitazione di Accompagnatore e Direttore tecnico, gli esami, oltre ad accertare la conoscenza di due lingue straniere, prevedono delle prove tecniche specifiche, per quella di guida turistica basta solo verificare che i candidati abbiano la conoscenza delle lingue straniere. Va bene che viene richiesta la laurea in lettere (cosa questa discriminatoria e più avanti vedremo perché), ma ciò, comunque, non significa che i candidati conoscano “perfettamente” la storia, l’orografia, la geografia e la viabilità della nostra provincia, oltre alle tradizioni, le caratteristiche eno-gastronomiche, paesaggistiche ecc ecc, di tutte le località, e sono tante quelle di valenza turistica, presenti all’interno del territorio cosentino. Altra considerazione: perché dovrebbe essere necessario conoscere due lingue straniere? La caratteristica più importante di una guida è conoscere innanzitutto la propria di lingua, avere capacità di eloquio chiaro, intellegibile e conoscere a menadito tutto quel che è stato citato poc’anzi. Chi conosce una o più lingue straniere avrà maggiori possibilità di lavorare, ma, certamente la sola conoscenza delle lingue non può essere una “conditio sine qua non” per poter svolgere l’attività di guida. Per quanto riguarda il dover essere laureati, è semplicemente “discriminatorio” nei confronti di chi pur non possedendo tale titolo di studio è in grado di dare lezioni sia di lingua che di conoscenza del territorio a parecchi analfabeti di ritorno con tanto di laurea. Basta dare un’occhiata a come scrivono parecchi di loro sui social network più diffusi, roba da mettersi le mani nei capelli, e non mi riferisco solo a banali errori di ortografia, ma di ben altro.
Già la Regione anni fa indisse degli esami per l’abilitazione alla professione di Direttore d’Albergo e Direttore Tecnico d’Agenzia Viaggi, il risultato fu che in Calabria abbiamo oggi forse un migliaio di “direttori”, molti dei quali non sanno neanche lontanamente cosa sia un albergo o un’agenzia viaggi, siamo sicuri che il risultato di questa nuova brillante elucubrazione della politica nostrana genererà una moltitudine di pseudo-guide, pseudo-accompagnatori e pseudo-direttori d’agenzia. Più volte era stato chiesto dagli imprenditori del settore, alla provincia ed alla regione, di organizzare dei corsi formativi di almeno 6 mesi per permettere poi ai partecipanti di affrontare gli esami di abilitazione alle professioni turistiche, ovviamente questo avrebbe comportato dei costi, ma almeno i partecipanti avrebbero avuto un minimo di cognizioni tecniche per poter dignitosamente affrontare le attività previste. E se proprio provincia o regione non disponevano di fondi sufficienti, si poteva chiedere una partecipazione ai costi agli eventuali interessati, così come la provincia sta facendo ora chiedendo, anzi pretendendo, la “modica” cifra di 150 Euro per partecipare a questi esami-farsa.
Ancora una volta la politica fa cilecca, ma forse tutto ciò è stato voluto, come scrivevamo prima sul filo di lana, per aumentare le clientele e creare illusioni in tanti giovani i quali penseranno che avere in tasca un’abilitazione fasulla spalancherà loro le porte nel difficile campo del turismo.
Per meglio comprendere lo spirito della legge dello Stato che disciplina l’attività di Guida Turistica, riportiamo integralmente quanto specificato nel portale pubblico per il lavoro, nel quale si evince come il possesso di una laurea permette di accedere alla professione addirittura senza esame di abilitazione, “previa, però, verifica da parte dell'Amministrazione Provinciale delle conoscenze linguistiche e del territorio di riferimento” , mentre chi non è in possesso di una laurea può accedere agli esami di abilitazione dopo aver partecipato ai corsi di qualificazione professionale che la provincia avrà provveduto ad organizzare.
“L’accesso e l’esercizio della professione di Guida Turistica vengono disciplinati con le seguenti modalità:
Antonio Michele Cavallaro |
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