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BCC Due Mari,un salvagente da Renzi? PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
mercoledì, 13 agosto 2014 20:16

ImageL’ultima nostra nota riguardante la BCC dei Due Mari dell’8 luglio scorso, portava nel titolo un triste e definitivo  “ADDIO” e l’autore presagiva lo scivolamento graduale ma inarrestabile verso l’annullamento della base sociale e l’accorpamento delle filiali nella “Banca Sviluppo”. Ora però, sembra che s’intraveda un possibile spiraglio di salvezza. Il salvagente cui abbiamo accennato nel titolo, dovrebbe essere lanciato dalla “navicella” varata dal governo Renzi tra i flutti tormentosi creati dalla inadeguatezza patrimoniale o dalla amministrazione straordinaria, come il caso della nostra BCC, e denominata   “decreto competitività”. Senza far ulteriore ricorso  a divertenti ma stucchevoli metafore, ci riferiamo all'articolo 22, comma 3-bis, del DL 91/2014, che inserisce nel Tub (Testo Unico delle leggi in materia Bancaria e Creditizia) l’articolo 150-ter che permette alle BCC di emettere azioni di finanziamento previste e disciplinate nel Codice Civile dall’art. 2526.

In termini più semplici Le BCC che si trovano in situazioni di grave “disagio” amministrativo possono emettere azioni di finanziamento previa autorizzazione della Banca d’Italia. A maggiore cautela, la sottoscrizione di tali azioni è riservata solo ai Fondi di Garanzia del Credito Cooperativo e ai Fondi Mutualistici per lo sviluppo della cooperazione, che dovranno designare alcuni amministratori e il presidente del Collegio Sindacale. Il DL prevede che i finanziatori (soci) non debbano necessariamente risiedere nel territorio di competenza della banca e potranno detenere azioni superiori a cinquantamila Euro.  Sarà la Vigilanza a tutelare tutte le operazioni e, sia le emissioni che i rimborsi sono legati alla preventiva autorizzazione della Banca d’Italia.

Ci sembra che questa potrebbe essere una strada percorribile e, a questo punto, visto che il DL è già operativo, si potrebbe ipotizzare un’azione da parte delle amministrazioni pubbliche  dove la BCC dei Due Mari è operativa con l’appoggio deciso da parte di una buona parte dei soci, per tentare di afferrare quest’ultima ancora di salvezza.

Non siamo degli specialisti del settore, ma alcuni amici più competenti di noi, ci hanno decisamente detto che si può ancora ipotizzare una soluzione di questo tipo, a meno che i giochi non siano stati già fatti e  decisioni definitive già prese.

Attendiamo che qualcuno dei nostri lettori ci comunichi qualche altra notizia in merito, la speranza deve essere l’ultima a morire.

Antonio Michele Cavallaro

(socio della BCC dei Due Mari di Calabria)

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