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Ottavio Marino, un artista da scoprire PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
giovedì, 07 agosto 2014 09:42
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Ottavio con un'amica
Nel mese di luglio tramite il social network facebook mi giunse un invito a partecipare ad un evento artistico organizzato dal giovane amico Ottavio Marino all'interno della chiesa di San Francesco di Paola, chiusa da alcuni decenni. Il titolo era accattivante *IN LUMINE DEI* ROMEO & JULIET EXHIBITION. Dagli spezzoni di foto presenti nell'invito e dal tentativo di traduzione del titolo tra il latino e l'inglese, capii ben poco di quello che la mente prolifica dell'artista aveva pensato e realizzato in una location, che sapevo alquanto degradata per i problemi di ordine statico che avevano costretto i responsabili alla chiusura al culto e alla frequentazione, quindi, dei fedeli. Mi ripromisi di andarci, ma proprio in quel periodo una bruttissima e fastidiosa influenza mi costrinse a letto per diversi giorni, ero molto dispiaciuto per non aver potuto soddisfare la mia curiosità e comunque appena guarito mi sono informato se l'evento era ancora in corso e alla risposta affermativa del caro amico Domenico Santomartino, mi sono fiondato - si fa per dire viste le mie difficoltà deambulatorie - alla volta della chiesetta di San Francesco dove trovai Ottavio, Domenico e altri giovani che erano intenti a discutere d'arte.

Già quello mi riempiva il cuore di gioia: vedere dei giovani che parlavano d'arte, di bellezza, di sentimenti e di ideali puri nel  mondo "infetto" che ci circonda. Ottavio mi accolse con gli occhi ridenti e nella dolce e quasi mistica penombra sotto le arcate della chiesetta cominciò ad illustrarmi la sua opera. Avevo pensato che Ottavio avesse fotografato parti di opere  pittoriche di famosi autori per illustrare alcuni passi della famosissima tragedia shakespeariana, ma scoprii con sommo piacere che l'autore era andato molto aldilà. Infatti Ottavio si era avvalso della collaborazione di "modelli viventi" che avevano posato secondo le sue indicazioni e aveva poi fotografato personalmente i "quadri"  così realizzati. Le gigantografie stampate successivamente con idoneo procedimento davano alle immagini una plasticità surreale veramente straordinaria. Passai in rassegna tutte le tavole sapientemente disposte negli angoli più caratterizzanti dell'ampio locale, mentre ascoltavo la voce calma, quasi parlasse a se stesso, di Ottavio che mi spiegava le varie fasi dell'idea del progetto artistico che era riuscito a realizzare, certamente con non poca fatica e dispendio di energie fisiche, mentali e - scusatemi la prosaicità - finanziarie.

In questo progetto artistico Ottavio è riuscito a sfruttare bene le sue capacità di sceneggiatore e di regista riuscendo a tradurre in immagini create "ad hoc" la sua personale interpretazione del dramma di Giulietta e Romeo con una commistione tra la sofferenza di Maria davanti al Gesù morente e il dolore dei due giovani sublimato dalla scelta di morire l'uno per l'altro. Ecco spiegato anche il titolo. I quattro interpreti che hanno brillantemente assolto il compito non facile di farsi modellare dalle sapienti mani del loro autore sono stati  Francesco Rodilosso (Romeo), Andrea Delia (Giulietta), Sonia Armentano (l'angelo), Domenico Santomartino (Mercuzio). Ritengo che l'opera di Ottavio Marino non debba restare fra le mura del nostro paese, merita di essere divulgata  e fatta conoscere in ambiti più ampi per ottenere il successo che certamente merita. Da parte della redazione del nostro portale avrà sempre la massima collaborazione. AD MAJORA SEMPER.

Antonio Michele Cavallaro

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