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Sibari

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Aeroporto e trasporti della Sibaritide PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Minnicelli   
mercoledì, 23 luglio 2014 07:06

ImageLETTERA A PERTA AI CONSIGLIERI REGIONALI

Gentili Consiglieri Comunali e Regionali,
la presente nota prende spunto da una riunione dei Sindaci dell’Alto Jonio convocata dal Comune di Cassano Jonio in merito alla progettualità POR 2014/2020 che sarà discussa nella seduta del Consiglio Regionale del prossimo lunedì 21 luglio.
Ancora una volta la nostra Classe Dirigente arriva in colpevole e consapevole ritardo per decidere o non decidere delle sorti del Territorio.
IL TERRITORIO. Quando usiamo questa espressione, di solito, intendiamo per tale tutta la Piana di Sibari, l’Alto e Basso Jonio cosentino, la pre-Sila e parte del pre-Pollino. Parliamo di un’area molto rilevante in termini di prodotto primario (agricoltura), di industria turistica, di trasporti e poco altro che in Calabria, però, vuol dire il massimo del prodotto stesso dell’intera Regione.

GLI OBIETTIVI DI FATTO DEL TERRITORIO. Nel corso degli ultimi venti anni, la buona politica, si è arrovellata intorno alla soluzione di tre problemi principali:
·        L’assenza di una grande concentrazione urbana, ovvero di una Città che facesse tra traino e la fucina della classe dirigente locale e regionale viceversa quasi completamente assente nelle sedi decisionali politiche e burocratiche;
·        La presenza di un Porto commerciale a Corigliano che è una delle maggiori infrastrutture dell’intero Mediterraneo ma che era e resta largamente inutilizzata e di un Porto turistico dei Laghi di Sibari a Cassano Jonio che, con i suoi 2000 posti barca elevabili facilmente a 4000 rappresenta, ancora oggi, nel genere, la struttura più grande d’Europa che era e resta sotto utilizzato a causa di un banale problema che vale un pugno di migliaia di euro l’anno che non si riesce a spendere bene e in tempo;
·        L’assenza di un Aeroporto regionale, nella Provincia di Cosenza,  in grado di portare i flussi turistici nei luoghi giusti già dotati di ampia ricettività turistica, operativi e desiderati dall’utenza che esistono e ma restano “al palo” generando diseconomia, disoccupazione, debiti e dissesti. E’ veramente miope ancora pensare , ai  giorni nostri, che lo sviluppo di un territorio possa prescindere da un mezzo di trasporto rapido ed internazionale. A meno che non si sia deciso, da qualche parte, che  quel territorio, ancorché dotato di tutti i requisiti per emergere ed un clima eccezionale per destagionalizzarsi, nonostante vi siano stati incoraggiati insediamenti turistici per migliaia di posti letto, per lo più assistititi da finanziamenti comunitari, non è utile che esso cresca. Nel qual caso la scelta è a dir poco criminale.
Principalmente su questi TRE CAPISALDI si è giocato, a ns avviso, il futuro del Territorio dei trascorsi 20 anni ma si giocheranno le alleanze geo politiche che ci governeranno e guideranno per i prossimi 20 anni almeno. Il P.S.A. dei Comuni di Corigliano, Rossano, Cassano, Crosia e Calopezzati al di là della sua funzione urbanistica e amministrativa, è il segno che qualcosa sta maturando in positivo ma non può e non deve registrare incrinature di strategia né ammettere fughe avventuristiche dettate più da contingenze elettoralistiche che da vere ragioni strategiche. 

La grande Città frutto della fusione che si farà tra i Comuni di Corigliano e Rossano deve rappresentare una soluzione, deve diventare una grande risorsa da mettere a disposizione dell’intero Territorio da Cariati a Rocca Imperiale, dal mare alla cinta pedemontana.

L’alleanza tra il popolo che risiede in questo Territorio deve dare validi rappresentanti da spendere nei luoghi del decidere e del programmare e ciò, da domani, lo si potrà fare, purché la forza impressa dall’Area Urbana cinta da una sola bandiera, sia sposata da tutti, come lo fu al tempo della scelta per la Provincia della Sibaritide.

Sarà il grande porto di Corigliano; sarà la quarta Città della Calabria; sarà il porto turistico finalmente “efficientato” più grande d’Europa; dovrà essere, a maggior ragione anche il maggior luogo d’accoglienza, di svernamento e di vacanza supportato dall’Aeroporto di Sibari Provincia di Cosenza o Area Vasta di Corigliano-Rossano.

Non stiamo sognando né prendendoci in giro.

Gentili Consiglieri,

il  destino è nelle vostre mani. Abbandonare il Progetto dell’Aeroporto di Sibari ci porterà alla miseria più nera e spaccherà il Territorio in due parti per la gioia di chi ci ha già spaccati una volta con la chiusura del Tribunale di Rossano, solo che mentre questa ultima sciagura la dobbiamo a qualcuno che sta fuori della nostra casa, questa che potreste determinare stasera con un voto poco meditato, sarà un’auto sciagura motivata da ragioni elettoralistiche che oltretutto potrebbero cambiare da qui a qualche mese con l’aumento dei Collegi elettorali e l’abbassamento del numero degli elettori per ciascun Collegio.

Noi vi chiediamo di varare senz’altro il Progetto di ammodernamento della linea ferroviaria Sibari-Crotone (altrimenti detta “Metropolitana Leggera”), utile e necessario per i collegamenti interni dopo l’abbandono delle FF.SS. e le mai nate linee ferroviarie regionali (sostituite da pullman), ma senza rilevanza per il potenziamento delle comunicazioni aeree sul versante jonico (lungo 500 km). In nessun Paese europeo che ha puntato sul turismo, gli aeroporti distano 150 km dalle spiagge e dai porti turistici: l’attrazione di fruitori nord europei anche per soggiorni long stay, si gioca su un’offerta di servizi competitivi che mettono al primo posto la vicinanza dell’aeroporto. Un solo aeroporto a Crotone, pur collegato con un treno leggero, taglia fuori, di fatto, tutta l’area jonica della provincia di Cosenza.

Quindi è indispensabile non abbandonare, senza esitazione alcuna, il Progetto di Aeroporto della Sibaritide e della Provincia di Cosenza.

Solo così sarà salvata l’unità del Territorio per la salvaguardia delle prospettive delle generazioni di domani.

 COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE SIBARITIDE

                                                                                                          Il PRESIDENTE

                                                                                              (AVV. AMERIGO MINNICELLI)
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