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Metro leggera? Prima i treni ed il doppio binario PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
domenica, 20 luglio 2014 09:53
ImageUna linea interprovinciale non è diritto alla mobilità, si torni a parlare delle tratte a lunga percorrenza - Siamo tutti d'accordo: una metro leggera Sibari-Crotone sarebbe un'infrastruttura utile, lavoreremo tutti insieme per ottenerla. Non capiamo, però, come si possa tentare di far passare il messaggio che una linea di superficie interprovinciale garantisca il diritto alla mobilità negato dai governi centrali. Intanto, quando a parlare sono autorevoli e datati esponenti del centrodestra, come Caputo e Rapani, non possiamo non ricordare che i governi che hanno sfalciato sistematicamente le linee ferroviarie ed isolato il nostro territorio, quelli cioè che fino all'avvento di Monti hanno fatto il bello ed il cattivo tempo in Italia, erano proprio i “loro” governi, costantemente sostenuti con roboanti campagne elettorali in prima persona.  Non basta una passata di trucco per tornare vergini. 

Ma aldilà di ogni responsabilità di schieramento che possiamo benissimo tralasciare, sia chiaro che una linea di metro di superficie non risponde neanche lontanamente all'esigenza impellente di un sistema ferroviario non diciamo efficiente, ma almeno decente, cioè il dovere improrogabile degli organi competenti (Regione e Ministero) di ripristinare le tratte a lunga percorrenza ed avviare un progetto di raddoppio ed elettrificazione della linea fino a Taranto. Non c'è altra possibilità, non ci sono alibi e scorciatoie: solo così le centinaia di migliaia di persone che vivono in quest'area vedrebbero riconosciuto un diritto basilare come quello alla mobilità.

Chi invece afferma o lascia intendere che la metro leggera possa in qualche modo sostituire i collegamenti ferroviari veloci con le altre aree del paese non è soltanto profondamente ignorante (non esiste un'area sviluppata in paesi industrializzati che non sia dotata di una rete ferroviaria efficiente), ma è soprattutto strumentale.

Lo affermiamo, come sempre con estrema chiarezza nei confronti dei cittadini, perché comprendiamo benissimo la goffa mossa di chi oggi, in coro, si schiera strumentalmente con la metro leggera ignorando il taglio di tutte le linee a lunga percorrenza. Primo perché evidentemente qualcuno, dopo essersi reso conto di non avere l'autorevolezza per ottenere dai governi regionali e nazionali neanche un tozzo di pane raffermo, atteggiandosi da conquistatore delle Americhe vorrebbe meravigliarci con poche briciole, aspettandosi forse che i cittadini della sibaritide restino a bocca aperta come selvaggi indigeni di isole lontane. Non è così.

Secondo perché, guarda caso, una metro leggera non intacca gli interessi enormi ed invadenti della lobby della gomma, cioè della lobby delle autolinee che ha costruito un impero in Calabria proprio grazie alla mancanza di un servizio ferroviario decente e che di certo ha strumenti e mezzi influenti.

Noi siamo dalla parte di tutte quelle aziende che offrono un servizio alle comunità creando, per altro, preziosi posti di lavoro, e tra queste ci sono di certo le autolinee, ma il trasporto su gomma deve completare il servizio di trasporto, integrarlo e migliorarlo, non tentare di sostituirlo oppure, addirittura, impedire lo sviluppo necessario di altre tipologie come ferrovie e mare.

Se qualcuno, dunque, crede di aver chiuso il dibattito fondamentale sulla necessità di collegare la sibaritide con il resto del paese si sbaglia di grosso e dimostra, ancora una volta, come sia stata la mediocrità sciatta della classe dirigente degli ultimi vent'anni a condannare questo territorio alle briciole ed al sottosviluppo.

È necessario, invece, aprire una interlocuzione con qualunque governo regionale e nazionale su questi temi ed essere in grado, se necessario, di sbattere i pugni con il sostegno e la forza di tutte le comunità.

Continuiamo dunque a pretendere il ripristino delle tratte a lunga percorrenza ed un piano di investimenti per l'ammodernamento della linea ferroviaria ionica, provvedimenti che non solo permetterebbero lo sviluppo turistico e commerciale dell'area, con evidenti benefici per l'economia dell'intero paese, ma che risponderebbero soprattutto ai più basilari requisiti di una società civile.

 

Movimento TERRA e POPOLO

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