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Sibari

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"Sybaris Explora", attrazione istruttiva e divertente PDF Stampa E-mail
Scritto da E.Casella   
giovedì, 15 maggio 2014 07:46
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Domenica 11 maggio  sono state “aperte le porte” del parco tematico denominato “Sybaris Explora” situato all’ingresso del viale che porta al centro turistico-residenziale “Marina di Sibari”. Ideatore dell’iniziativa il sempre attivissimo e lungimirante ing. Luigi Sauve, figlio del compianto ing. Marcello che “magna parte” ebbe nell’ideazione e realizzazione dell’importante urbanizzazione a ridosso del mare Jonio. Il parco comprende diverse aree nelle quali ci si può divertire sportivamente arrampicandosi sugli alberi attraverso un’intricata ma sicura rete di corde, giocare alla guerra con dei fucili che sparano colore, provare il brivido di guidare un “quod” e altri simpatici passatempi. Non manca la parte culturale riservata all’archeologia sibarita, della quale potrete avere maggiori dettagli nell’articolo che segue inviatoci dal giovane Ernesto Casella, che possiamo considerare a pieno titolo nostro collaboratore, avendo già pubblicato suoi numerosi e ottimi contributi di natura letteraria e non solo. BUONA LETTURA e arrivederci al “SYBARIS EXPLORA”. (la redazione)

 

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SIBARI, TRA IERI ED OGGI

Quasi  tremila anni fa, i coloni greci si stanziarono nel Sud Italia, dove fondarono quei loro insediamenti che costituirono la cosiddetta “Magna Grecia”, questo immenso  “monumento” che un grande (“magno”, appunto) popolo come gli elleni ha regalato ai posteri. La Magna Grecia, che ha ricoperto un ruolo fondamentale, in antichità, nella cultura, nello sport (tanto per fare un esempio: gli atleti di Crotone, tra il Quinto e il Sesto secolo avanti Cristo, erano secondi solo a quelli di Sparta, e avevano superato persino Atene stessa)... Una realtà, quella della “Μεγάλη λλάς”, che raggiunse uno splendore più grande di quello della stessa Grecia, tanto da essere divenuta un po’ il “punto d’incontro” di intellettuali e uomini di scienza dell’epoca, quali – tanto per citarne qualcuno – Platone, Archimede, Pitagora, Eschilo e tanti altri.

   “Itala nam tellus Graecia maior erat”, come ci ricorda Ovidio nei suoi “Fasti”.

   Tra le grandi colonie greche, la più importante, la più rappresentativa di quello che era l’antica gloria ellenica, fu, senza dubbio, Sibari.

   Mi sento in qualche modo orgoglioso di scrivere e di citare Sibari come la più importante delle colonie greche, questa perla che noi calabresi abbiamo a disposizione e spesso non sappiamo valorizzare, purtroppo.

   Ebbene, Sibari ebbe, se si può dire, una storia alquanto “travagliata”. Fu fondata nella seconda metà dell’Ottavo secolo avanti Cristo, per poi essere distrutta dai crotoniati circa due secoli più tardi, sommergendola dopo aver deviato il corso del fiume Crati. Sulle rovine della polis fu edificata, un secolo dopo, la città di Thurii. Nata per volere di Pericle in persona, intorno al 444 a.C., Thurii fu in seguito assoggettata dai Lucani all’inizio del Terzo secolo avanti Cristo. Circa un secolo più tardi, Thurii divenne colonia latina, e il suo nome cambiò. Divenne Copia, ed è la città le cui rovine possiamo, purtroppo, non-ammirare, a causa della recente alluvione che ha colpito la Sibaritide lo scorso anno provocando la tracimazione del fiume Crati nel sito degli scavi, a Sibari. A distanza di duemila e cinquecento anni la storia si ripete...

Ora, ho tratto spunto da queste informazioni storiche (alcuni stralci evinti dalle mie ricerche) per introdurre ciò di cui andrò a parlare, una breve (si spera) riflessione personale (ma non troppo) su una mia recente esperienza.

   La scorsa domenica, ha avuto luogo la presentazione del “Sybaris Explora”, un parco tematico fresco di costruzione. È stato infatti realizzato recentemente dal medesimo gruppo che si è occupato della realizzazione del “Minerva Club Resort Golf & SPA”, un villaggio turistico sibarita. La presentazione si è svolta al mattino, ed io ho avuto la fortuna di parteciparvi, preso dall’interesse e dalla curiositas.

  Image L’Explora si articola in varie attrazioni, quali (volendo elencarle tutte): il salone d’auto d’epoca, il parco avventura, il campo da paintball, la pista da quad, i “bat box” e, soprattutto, per gli amanti della storia, dell'archeologia e della cultura, l’“archeo experience”, alla quale si accodano diversi ed interessanti laboratori.

   Inevitabilmente, la curiositas, da sempre mia compagna di vita e di viaggio, mi ha spinto direttamente verso la cosiddetta “archeo experience”, la cui peculiarità é una splendida ricostruzione – in scala, ovviamente – di uno stralcio della colonia romana di Copia (sopracitata), sula base dei rinvenimenti nell'area degli scavi di Sibari . In questa riproduzione si possono trovare, ricostruite, la domus patrizia, il teatro, le terme, il forum e le tabernae. Una equipe, capitanata dall’archeologa Geraldine Pizzitutti (che ha anche sovrainteso alla realizzazione del modello), ha brillantemente illustrato nei particolari ogni singolo ambiente rappresentato e come il modello stesso sia stato ricostruito con dei muri più alti rispetto agli scavi sibariti, proprio per mostrare l’antica funzione dei vari luoghi rappresentati.

   Direi che è stata questa una delle rare occasioni in cui sono riuscito a rimanere costantemente concentrato, senza mai annoiarmi minimamente, come a volte mi capita. Forse perché la storia è sempre stata, in fondo, la mia grande passione.

   Insomma, sono state poche ore spese bene, nel migliore dei modi. Non si poteva fare di meglio.

 

Ernesto Casella

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l'ing. Sauve accoglie due ospiti illustri la prof.ssa Console e il dott. Aloise
 

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