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IL RUOLO VITALE DEI NONNI PDF Stampa E-mail
Scritto da L.Niger   
domenica, 11 maggio 2014 09:13
Image(“Il giovane cammina  più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada  - Proverbio africano)I nonni sono tornati, o meglio ri-tornati? Non perché, tempo fa, fossero scomparsi, semplicemente ,  occupavano, in non pochi casi, un ruolo marginale o di temporanea supplenza. Oggi sono emersi, in quanto hanno assunto un ruolo sempre più importante e significativo, talora vitale. Arrivano i nonni! E’ il titolo di uno dei libri (Rizzoli) della psicologa Anna Oliverio Ferraris.  Nonni di ieri, nonni di oggi. Diversi. Diversi per contesti storici, diversi per cultura.Eppure, alcuni mezzi di comunicazione di massa ne parlano, prevalentemente e in modo riduttivo, in riferimento alla terribile crisi economica che stiamo (non tutti) patendo: nonni come ammortizzatori sociali, nonni come luogo di rifugio per continuare a vivere, per continuare a sperare in un domani migliore, senza sapere né come né quando. Alla valenza economica si è aggiunta, di recente (dal 7 febbraio c.a.), quella giuridica, che è passata, quasi, inosservata. Cambia il ruolo dei nonni.

Nel nuovo diritto di famiglia, legge 219/2013 e successivo D. L.154/2013, si parla di nonni che concorrono alla crescita, all’educazione e al mantenimento della prole (intervento sussidiario in caso di mancanza o di impossibilità dei genitori). I nonni, in breve, diventano titolari di diritti cogenti e coattivi, come, per citarne alcuni, il mantenere rapporti significativi con i nipoti minori, il diritto alla visita fino alla legittimazione a segnalare all’Autorità Giudiziaria condotte pregiudizievoli adottate dai genitori nei confronti della prole. Novità rilevanti e radicali sulle quali occorrerà riflettere.

Ricordo, circa 5 anni fa, l’emozione e il fugace senso di straniamento misto ad incredulità per l’essere diventato nonno. Da quel giorno ha avuto inizio un percorso di maggiore consapevolezza e di accresciuta tenerezza che, esperienza, sensibilità e saperi accumulati nel corso degli anni hanno facilitato. Percorso che, ovviamente, continua e si arricchisce quotidianamente. Le prime due conquiste sono state la familiarizzazione dell’essere chiamato nonno ed il sentirsi guardato dagli altri con occhi diversi.

Valgono,e dovrebbero, forse, valere per tutti, alcuni suggerimenti che i nonni dovrebbero accogliere, al fine di evitare tensioni dannose. Primariamente il rispetto della coppia e della propria autonomia: niente invasioni, espropri o sostituzioni. Nessuno può lontanamente sognare o ipotizzare di sostituire i ruoli della madre e del padre nella vita di un bambino.

Partendo da questa premessa, non sarebbe bene confrontarsi, sempre attraverso discussioni amichevoli e approfondite, sulla gestione materiale,educativa e psicologica del bambino, a partire dal primo giorno della nascita, se non del concepimento? Non si eviterebbero confusioni, conflittualità, regressioni? Dialogare sulle basi educative, fermo restando che regole e responsabilità sono solo genitoriali.

Non sempre l’essere nonni fa nascere nuovi motivi di vita, infatti, in alcuni si manifesta una penosa sensazione di vecchiaia e di inutilità.

La scoperta positiva della nonnità  è molto bella e gratificante. Nasce il piacere di reinventarsi e la relazione tra nonni e nipoti può rappresentare una fonte di benessere nello sviluppo emotivo, sentimentale, affettivo del bambino. Una relazione, come tutte relazioni umane, non priva di momenti di preoccupazione, di ansia, di vera e propria angoscia.

Il rapporto nonni- nipoti è complesso e variabile, e, tuttavia, unico e insostituibile. Essere sempre disponibile a collaborare, privilegiare nel rapporto l’aspetto ludico e la trasmissione del proprio vissuto. I bambini sono molto sensibili ai doni, grazie ai quali si può rafforzare la relazione, sfuggendo, però, alla tentazione ricorrente di comprarne l’affetto tramite regali.

Qualcuno ha scritto che tra nonni e nipoti vi è un amore senza Edipo. E poi, nonni flessibili, tolleranti, disponibili, talvolta complici. Essere capaci di ascoltare, attenti ai cambiamenti, sempre pronti all’aggiornamento e, quindi, aperti alle novità.

Dei nonni i bambini ricorderanno sempre le coccole, gli aneddoti, le storie, i giochi…

Continuare ad assecondare giochi e fantasie dei bambini e narrare la vita. E, domani, i futuri padri dell’uomo, conserveranno dei nonni non solo il ricordo, dolce e struggente, ma resteranno anche un riferimento solido nelle scelte esistenziali. Poco fa, ho letto la poesia che un bambino ha dedicato al nonno: ode a te nonno,/ ti saluto che ho sonno”. Stupenda.

 

Luigi  NIGER     

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