Il Foglio volante” di marzo 2014 |
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Scritto da A.Iannaccone | |
mercoledì, 05 marzo 2014 00:10 | |
![]() ![]() Amerigo Iannacone Il trenino Lentopede
I passeggeri che dormivano pensando ai fatti propri, avvertendo che il treno si era fermato, si svegliarono e cominciarono a chiedersi l’un l’altro: «Che è successo? Perché ci siamo fermati?» Allora come prima reazione cominciarono a innervosirsi e sparlare contro il treno che li avrebbe fatti arrivare tardi a destinazione. Poi presero ad affacciarsi ai finestrini e anch’essi furono investiti dall’onda profumata, dalle note dei trilli degli uccelli e furono conquistati dalla bellezza del paesaggio. E allora scesero e si guardarono l’un l’altro con simpatia. Disse uno: «Sediamoci sull’erba, rilassiamoci un po’.» «Io ho dei panini» disse un altro. «Anch’io ho panini e bibite» disse un altro ancora. «Facciamo una festa sul prato» disse una bella ragazza. E a poco a poco venne fuori un po’ di tutto: pane e prosciutto, patatine, frutta, vino, bibite, pop corn, dolci, ecc. C’era anche chi aveva con sé una chitarra e tutti si misero a cantare in coro. E parecchi si dilettavano a fare fotografie. Lentopede guardava sornione e sorrideva. Quando il sole ormai declinava all’orizzonte, si sentí una voce: «Signori, in carrozza: è l’ora del ritorno». Tutti obbedirono, ma prima di salire sul treno ci fu un grande coro: «Viva Lentopede!» E poi: «Per Lentopede, hip hip - hurrà, hip hip - hurrà, hip hip - hurrà hurrà hurrà!»
Amerigo Iannacone
Appunti e spunti Annotazioni linguistiche di Amerigo Iannacone
Disinsegnamenti tecnologici
A scompigliare le idee dei nostri poveri scolari di scuole elementari e medie, già di per sé abbastanza disorientati di fronte alla massa di informazioni che disinformano e che piovono loro addosso dai sempre piú numerosi e diversificati mezzi cosiddetti d’informazione, molto contribuiscono i programmi per computer importati e riproposti pari pari senza adattamento e il piú delle volte senza traduzione. Cosí, per esempio, in una scheda da compilare sul computer per stabilire le dimensioni di un libro, io, nello spazio predisposto per larghezza scrivo cm 14,5 e il computer mi dice che il dato è inaccettabile: bisogna scrivere 14.5. Perché negli Stati Uniti i decimali vengono separati con il punto anziché con la virgola. Vorrei protestare (ma non so con chi) e dire che noi siamo in Italia e per noi il punto nei numeri serve solo per facilitarne la lettura, mentre per i decimali ci vuole la virgola. Un altro esempio: capita spesso a scuola che gli studenti scrivano la data all’americana. A un ragazzo che l’11 marzo 2013 aveva scritto 3.11.2013, dicevo che quella era la data dell’11 novembre, rispondeva candidamente, mostrando un telefonino, «Ma qui cosí è scritto!». E purtroppo oggi nell’insegnamento, gli insegnanti hanno un ruolo marginale: ci sono tutti i mezzi e i marchingegni tecnologici, ci sono la televisione, il web, i programmi per computer, facebook, eccetera eccetera. Quanto alla qualità dell’insegnamento, lasciamo perdere…
Notte di stazzo (ovini nei recinti d’Abruzzo)
Notte di troppa quiete: il bosco intorno sembra riposare. Ma l’ombra di luna rivela una nascosta presenza di lupo che qualche fronda sposta solamente senza rumore.
Il gregge belando trema di paura mentre i cani drizzan le orecchie, attenti nell’annusare selvatici odori, frementi di scattare pronti a lottare col sangue e coi denti.
Fabiano Braccini Milano |
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