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Non sottovalutiamo le Ferriti di Zinco PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
domenica, 24 novembre 2013 10:27
ImageIeri pomeriggio il sindaco di Cassano Gianni Papasso ha convocato una conferenza stampa urgente per dare informazione sull’operato dell’amministrazione comunale riguardo alla recente scoperta di un’ulteriore discarica abusiva delle pericolosissime scorie industriali di ferriti di zinco provenienti dalla Pertusola di Crotone. Quanto comunicato dal sindaco in un’ora circa  è ampiamente illustrato nella nota stampa diffusa dal suo portavoce Pasquale Golia e pubblicata in coda al presente articolo. Come i nostri abituali webnauti sanno bene, il nostro sito non è un giornale on-line, quindi non siamo vincolati da tempi tecnici di pubblicazione, il nostro spazio è utilizzato per approfondire notizie di varia natura e per esprimere pareri ed opinioni. Sull’argomento ferriti di zinco sono stati versati fiumi d’inchiostro, e da quando per la prima volta una troupe televisiva (Video Calabria, chiamata da Tonino Cavallaro nel lontano 2001 - Lino Polimeni realizzò il servizio) si occupò delle ferriti di zinco in località “Tre Ponti”, sono stati trovati altri depositi abusivi, che a tutt’oggi non sono stati ancora completamente bonificati.(foto: Il modertaore  Petroni e il sindaco Papasso)

L'urgente convocazione della Conferenza Stampa da parte del sindaco è stata provocata da un paio di articoli apparsi di recente sulla “Gazzetta del Sud” che mettevano appunto in allarme i cittadini di Cassano. Gli articoli in questione possono essere raggiunti seguendo i links posti in coda alla presente nota.

Per capire meglio il livello di pericolosità che questi illeciti depositi provocano diamo alcune brevi informazioni tratte in parte dal web. Sono migliaia le pagine e i siti presenti sulla rete che spiegano diffusamente i danni ambientali e alla salute delle persone provocati da queste discariche. Abbiamo estrapolato qualche appunto, giusto per poter avere una chiara idea dei rischi causati da queste polveri che, col vento che di norma spira forte sulla piana di Sibari, giungono dappertutto fino a centinaia di chilometri dai luoghi dove sono depositate.

Le ferriti di zinco sono molto più pericolose di altri tipi di scorie industriali, pur presenti sempre illecitamente,  in diverse località calabresi, perché sotto forma di polveri sottili  contengono cadmio e arsenico, sono solubili, passano nei terreni e vanno a contaminare le falde acquifere e la vegetazione che da queste falde viene alimentata.

Il solo cadmio presente in queste scorie, rappresenta un rischio altissimo, pensate che la soglia di quantitativo ammesso dalle norme europee è di  15 milligrammi per chilogrammo (di scorie n.d.r.). La 'media' dei materiali affossati nel nostro territorio e provenienti dalla Pertusola di Crotone è sui 230-250. C’è poco da scherzare.

A Crotone è stata accertata la presenza di 528mila tonnellate di ferriti di zinco, a Sibari, solo fino ad ora ne sono state rilevate circa 100mila, che dite c’è da preoccuparsi? Ci possiamo accontentare della risposta che l’Istituto Superiore della Sanità ha dato al nostro sindaco e cioè di non ritenere opportuno effettuare uno studio epidemiologico sull’incidenza delle ferriti sui casi di tumore, perché ricadono nella media nazionale?

 

Se, a Crotone ci si ammala di tumore il 17% in più rispetto alla media nazionale. Solo sul sito Pertusola e sulla discarica consortile ci sono 528mila tonnellate di rifiuti pericolosi come il cadmio: un quantitativo in grado di uccidere l'Europa, non solo Crotone. Per non parlare di arsenico e piombo, che assieme amplificano la loro pericolosità”,  come si può pensare che Sibari e quindi Doria, Cassano e tutto il circondario, siano rimaste immuni da questo autentico flagello?

L’ing. Voce di Crotone, che si occupa del problema da molti anni, a proposito di altre 80mila tonnellate di scorie delle quali non si ha traccia, dice: Ho avuto la possibilità di vedere le analisi chimiche delle scorie ritrovate a Cassano e sono convinto che non sono state trasportate come ferriti di zinco, ma qualche impresa locale le ha sicuramente miscelate con terra e successivamente interrate nella sibaritide.” (cliccare qui per la pagina web corrispondente)

Dal “Rapporto sulle aree di bonifica nelle regioni italiane Obiettivo 1 - Rapporto sul settore bonifiche Regione Calabria in collaborazione con Task Force Ambiente  presso Autorità Ambientale” redatto nel 2003, leggiamo:

“E’ da evidenziare che in due discariche per lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi, localizzate nei comuni di Cassano allo Ionio e di Cerchiara di Calabria, sono ammassate, senza precauzione alcuna, centinaia di tonnellate di ferrite di zinco provenienti dalla Pertusola Sud di Crotone. Il suddetto materiale rappresenta un pericolo per la dispersione delle particelle ad opera del vento e per l’inquinamento prodotto al terreno e alle falde acquifere. In quest’ultimo caso il continuo dilavamento ad opera degli agenti naturali può portare a disperdere nel sottosuolo quote rilevanti di elementi tossici. Alcune preoccupazioni possono essere sollevate dagli impatti di alcune tipologie di intervento di messa in sicurezza dei siti inquinati quale ad esempio il trasporto del terreno contaminato dal sito inquinato all’impianto di discarica controllata (es. Intervento “off site”).

Dopo le comunicazioni del Sindaco, ieri sera alcuni giornalisti hanno chiesto se c’era da preoccuparsi, riteniamo che la risposta sia chiara e inequivocabile: “Dobbiamo preoccuparci eccome!”  Riteniamo che la Pubblica Amministrazione debba attivarsi affinché, in tempi brevi, effettui, anche a spese proprie, un’indagine sul reale stato di inquinamento del sottosuolo e delle falde nelle vicinanze delle discariche, i terreni interessati sono stati sottoposti per circa 20  anni agli effetti venefici di quei materiali e l’acqua delle falde alimenta anche alcuni pozzi che vengono utilizzati per erogare acqua potabile. Non si pensi, per esempio, che il pozzo Lo Caso o i pozzi di Marina di Sibari, si trovino a distanza di sicurezza, sarebbe un errore grave, la piana di Sibari poggia su un cuscinetto d’acqua formato da diversi strati e a diverse profondità in contatto tra loro, quindi il liquido inquinato può giungere anche a decine di chilometri dai luoghi dei depositi pericolosi. Questi non sono allarmismi,  sono semplici misure precauzionali.

L’operato dell’A.C. e del Sindaco, come traspare dagli atti dati in visione, è stato tempestivo e quindi encomiabile,  ma a loro chiediamo di non abbassare la guardia e a tutte le forze politiche presenti, coinvolte direttamente o non, nella pubblica amministrazione, chiediamo maggiore attenzione al problema senza strumentalizzarlo, i cittadini desiderano garanzie di sicurezza non liti e battibecchi da cantina.

 Antonio MIchele Cavallaro

 (Cliccare qui per l’articolo della Gazzetta del Sud)

 

 

COMUNICATO STAMPA

Diffuso dal Comune di Cassano

Il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha ribadito l’impegno della sua Amministrazione per la tutela della salute pubblica nella vicenda ferriti di zinco. “Abbiamo fatto e faremo sempre il nostro dovere per tutelare i cittadini”.

“Ferriti di zinco – l’Amministrazione Comunale sempre vigile ed interessata alla tutela della salute pubblica”, questo il tema della conferenza stampa che il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha tenuto questo pomeriggio presso l’Aula consiliare “G. Bloise” di Palazzo di Città. L’incontro con i media è stato convocato con l’intento, da parte dello stesso primo cittadino, di informare e chiarire alla cittadinanza alcuni aspetti legati alla questione ferriti di zinco, soprattutto alla luce di alcune notizie apparse sulla stampa locale in questi giorni. Alla conferenza stampa, assieme al Sindaco Giovanni Papasso, ha partecipato anche la Giunta municipale, il presidente del consiglio comunale, Mario Guaragna, ed i consiglieri municipali di maggioranza ed il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, arch. Nicola Bruno. «Ho inteso convocare questa conferenza stampa per informare i cittadini del nostro comune su come stanno le cose sulla vicenda ferriti di zinco – ha esordito il primo cittadino – soprattutto alla luce dell’ultimo sequestro che ha disposto il GIP presso la Procura della Repubblica di Castrovilari, che io ringrazio per il lavoro svolto sino ad ora». Il sindaco di Cassano All’Ionio  ha informato che lo scorso 8 novembre 2013, acquisito al protocollo in data 11.11.2013, è stato notificato un Decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, di un area di circa 30.000 mq in località Lattughelle di Sibari, in cui sono stati riscontrati anche rifiuti speciali e pericolosi, tra i quali rifiuti che recano una somiglianza visiva con le ferriti di zinco rinvenuti qualche decennio fa nelle discariche di Chidichimo, Tre ponti e Capraro. L’amministrazione comunale non è rimasta silente difronte a questo provvedimento del GIP di Castrovillari, ha ribadito ripetutamente il Sindaco. «Ricevuta la notifica del decreto di sequestro- ha informato il primo cittadino cassanese - ho pensato immediatamente di nominare un consulente, con incarico gratuito, esperto in materia ambientale. Mi è stato suggerito, come prima misura, quella di emettere un ordinanza contingibile ed urgente per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e sicurezza urbana. La stessa è stata dame firmata in data 15.11.2013, comunicata al Gip ad al legale dei proprietari della discarica, con la quale, per l’appunto, veniva intimato ai proprietari l’attivazione di tutte le misure necessarie a garantire la tutela della salute pubblica e limitare i fenomeni di contaminazione e di inquinamento. In pari data – ha informato ancora Papasso - ho chiesto alla Provincia di Cosenza, competente sulla discarica sequestrata, la bonifica e messa in sicurezza dello stesso sito. Il mio impegno non si è fermato qui, visto che in data 21.11.2013 mi sono recato all’Assessorato regionale all’Ambiente per concordare un percorso comune. In data 22.11.2013, quindi ieri, ho inviato una lettera al ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e per conoscenza anche al Prefetto; al Presidente della Regione; all’Assessorato regionale all’Ambiente; al Presidente della Provincia; al Procuratore della Repubblica, al GIP ed al Comando della Guardia di Finanza di Sibari, con la quale ho chiesto di estendere, con la massima solerzia, anche al sito oggetto di sequestro preventivo le attività di caratterizzazione già compiute o previste per i siti di Chidichimo e Tre Ponti. Dunque il nostro intervento è stato tempestivo e non è vero che siamo stati silenti. Anzi  da parte nostra c’è stata una reazione energica ed attiva per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Di questo sito ce n’eravamo interessati già quest’estate, allorquando, anche di notte, abbiamo fatto dei sopralluoghi a seguito di emanazione di fumi insopportabili per i residenti. Ho informato la guardia di Finanza di Sibari, facendo il io dovere di tutore della salute pubblica. Dopo le opportune indagini è seguito il provvedimento di sequestro preventivo. Non potendo stabilire se si tratti o meno di un nuovo sito di ferriti di zinco, con questi atti ho chiesto dunque che si copia sull’area sequestrata lo scorso 8 novembre si compiano le opportune indagini e si compia un adeguato piano di caratterizzazione ». Il problema ferriti di zinco a Cassano all’ionio purtroppo non ha avuto fine con la bonifica ultimata nel 2011, visto che la stessa Syndial ha presentato una variante al progetto operativo di bonifica al fine di eseguire ulteriori approfondimenti, anche alla luce di nuovi sequestri. Alla luce di ciò, questa Amministrazione comunale, nella conferenza di servizi del 9.05.2013, per come emerso nel corso della stessa che nel sito “Sibari” è stata riscontrata una forte presenza di ferro, nociva, d’intesa con il sindaco di Cerchiara, hanno chiesto una sollecita rimozione dei rifiuti tossici extra SIN. Sempre d’intesa con il Comune di Cerchiara di Calabria abbiamo sollecitato all’Istituto Superiore della Sanità, competente in materia, uno studio epidemiologico sull’incidenza delle ferriti sul territorio. L’Istituto Superiore della Sanità non ha ritenuto opportuno avviare alcuna indagine. Non ci siamo tranquillizzati o fermati però – ha spiegato ancora il Sindaco – interpretando il sentimento di preoccupazione dei miei cittadini ho interpellato taluni medici e l’Asp 4 di Cosenza per monitorare la situazione. Con la stessa Asp abbiamo parlato di istituire in provincia un registro dei tumori. Questa Amministrazione comunale tiene molto alla tutela e difesa dell’ambiente e conseguentemente alla tutela della salute. Abbiamo fatto il nostro dovere, continueremo a farlo e rimanendo vigili ed interessati alla vicenda ferriti di zinco. I cittadini del comune di Cassano allo Ionio stiano certi del fatto che adotteremo tutti i provvedimenti del caso qualora emergessero nuovi ritrovamenti di ferriti. La prossima settimana solleciterò personalmente il ministro all’Ambiente Andrea Orlando per sensibilizzarlo sulla vicenda ferriti di zinco. Il risarcimento ricevuto da Syndial negli scorsi mesi non riguarda il ristoro dei danni ambientali, la salute pubblica non ha prezzo, ma si riferisce solo ai danni d’immagine di un comune interessato negli anni ’90 dall’illecito interessamento dei veleni come le ferriti di zinco».

Cassano All’Ionio, lì 23 novembre 2013

                                                                                                           Ufficio Stampa del Sindaco di Cassano Ionio

                                    Il Portavoce

 

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