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Cornaglia colpisce nel segno PDF Stampa E-mail
Scritto da C.Cornaglia   
venerdì, 27 settembre 2013 07:35
Benvenuti al Colle Image

Dal dì in cui la Cassazione

condannò quel mascalzone

son saliti al Quirinale,

in aiuto al criminale,

personaggi di ogni sorta

e di Giorgio Re la porta

con gran discrezion si aprì:

“Prego, avanti, sono qui!”

 Chi la grazia andò a impetrare,

chi andò al Colle a raccontare

quanto è bravo il piduista,

per la santità già in lista.

Primi a andar furon Brunetta

e Schifani: “Ci dia retta:

o la grazia al malandrino

o succede un gran casino!”

Poi è salito, very speed,

Angelino Senzaquid

nelle vesti di colomba

che con sé porta una bomba.

Salì al Colle lo zio Gianni

nei tradizionali panni

dell’intrallazzon felpato.

Pur Confalonieri è andato:

“Il colpevole son io,

tocca a me pagare il fio!”

C’è qualcuno che assicura

che andò la controfigura,

il fratello Berluschino,

che da quando era bambino

al suo posto fa il bandito,

per lasciar Silvio pulito.

E Violante? Non andò,

però gli telefonò:

“Giorgio, stai pure tranquillo,

ho già pronto il mio cavillo!”

Par che a breve saliranno

in difesa del tiranno

le Olgettine, in tricolore,

qualche suo passato amore,

la D’Addario e la Began,

Tarantini il suo ruffian,

Balotelli con Marina,

Provenzano con Riina,

Mubarak con la nipote,

Apicella con le note

della celestial chitarra,

Santanché con scimitarra

e Francesca con Dudù.

Par che Giorgio Re lassù

offra il suo grande conforto:

“Alla calma tutti esorto.

Io, da saggio Presidente,

non ci posso fare niente,

ma c’è gente che lavora

per mandare alla malora

con il Codice Penale

la Giustizia e la Morale.

Con due o tre azzeccagarbugli

mai più venticinque lugli!”

Fu così che il malfattore

restò a fare il senatore

ed Esposito in galera

terminò la sua carriera.

Carlo Cornaglia

(23 settembre 201

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