Cornaglia colpisce nel segno |
Scritto da C.Cornaglia | |
venerdì, 27 settembre 2013 07:35 | |
Benvenuti al Colle Dal dì in cui la Cassazione condannò quel mascalzone son saliti al Quirinale, in aiuto al criminale, personaggi di ogni sorta e di Giorgio Re la porta con gran discrezion si aprì: “Prego, avanti, sono qui!” Chi la grazia andò a impetrare, chi andò al Colle a raccontare quanto è bravo il piduista, per la santità già in lista. Primi a andar furon Brunetta e Schifani: “Ci dia retta: o la grazia al malandrino o succede un gran casino!” Poi è salito, very speed,Angelino Senzaquid nelle vesti di colomba che con sé porta una bomba. Salì al Colle lo zio Gianni nei tradizionali panni dell’intrallazzon felpato. Pur Confalonieri è andato: “Il colpevole son io, tocca a me pagare il fio!” C’è qualcuno che assicura che andò la controfigura, il fratello Berluschino, che da quando era bambino al suo posto fa il bandito, per lasciar Silvio pulito. E Violante? Non andò, però gli telefonò: “Giorgio, stai pure tranquillo, ho già pronto il mio cavillo!” Par che a breve saliranno in difesa del tiranno le Olgettine, in tricolore, qualche suo passato amore, la D’Addario e la Began, Tarantini il suo ruffian, Balotelli con Marina, Provenzano con Riina, Mubarak con la nipote, Apicella con le note della celestial chitarra, Santanché con scimitarra e Francesca con Dudù. Par che Giorgio Re lassù offra il suo grande conforto: “Alla calma tutti esorto. Io, da saggio Presidente, non ci posso fare niente, ma c’è gente che lavora per mandare alla malora con il Codice Penale la Giustizia e la Morale. Con due o tre azzeccagarbugli mai più venticinque lugli!” Fu così che il malfattore restò a fare il senatore ed Esposito in galera terminò la sua carriera. Carlo Cornaglia (23 settembre 201 |
< Precedente | Prossimo > |
---|