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Berlusconius come Mirsilio? PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
venerdì, 09 agosto 2013 11:50
ImagePubblichiamo il testo in latino della celebrazione della fine o della condanna di Berlusconi  a noi segnalato dall'amico Ciccio Doni, cultore della lingua latina.  Occorrerebbe tradurre il testo per renderlo fruibile o “godibile” e per questo ci rivolgiamo a qualcuno dei nostri lettori esperto nelle traduzioni dal latino in italiano. Noi ci limitiamo  solo ad osservare che il testo inizia con il riferimento alla morte del tiranno Mirsilio avversato dal poeta Alceo. Il grande poeta greco nella sua celebre invettiva contro il tiranno, appena avuto notizia della morte, esulta invitando tutti a bere : “ Era ora! Bisogna prendere la sbornia/ Si beva a viva forza: Mirsilio è morto!». Celebrando la fine del tiranno che l' aveva esiliato da Mitilene, come sottolinea  Aldo Cazzullo in una sua impareggiabile nota sul corriere , il grande lirico greco inaugurava un topos poetico, il «nunc est bibendum» di Orazio. Ma la sbornia di Alceo durò poco perché in seguito all’ascesa di Pittaco, fu costretto di nuovo all’esilio, nonostante il nuovo tiranno fosse stato sostenuto dallo stesso poeta. Non vorremmo che la stessa cosa avvenisse in Italia : gli anti-berlusconiani potrebbero  incappare in qualche nuovo tirannello. Attenzione, dunque, alle sbornie. Aspettando le traduzioni che le tante persone di cultura che ci leggono vorranno fornirci, vi presentiamo il testo così come ci è stato inviato.

 

Nunc omnes ebrios fieri opoortet, invitos quoque, Myrsilius mortuus est.

Haec scripsit Alcaeus poeta de Myrsilio tyranno nuper mortuo. Quid scribere possumus de Berlusconio qui, viginti annos quasi Italiae dominus, longe ditissimus omnium, diurnorum teleretium, cautionum societatis cuiusdam et ceterarum rerum possessor, in ius persaepe et variis causis adductus est et nuper aerario fraudato condemnatus est? Corpore sine dubio non decessit (hoc minime optandum est), quin etiam quasi fera mortifero vulnere icta, “ferro ignique vastari” se iudices minatur, magna voce clamitat “Me vexantur”.

 

Iste imperium adfirmat iudicibus superius esse oportere, cum hi sint (eius sententia) magna parte communisti, sectatores, praeiudiciis obnubilati … Berlusconius, multis milibus suffragiorum acceptis, quasi legibus solutum se gerit. Eius partis legislatores adsentiunt, ab ipso electi creatique. Inverecunde Berlusconiani a Neapolitano praeside veniam pro eo petere in animo habent, cum lites adhuc sub iudicibus sint. Verecundia abest, arrogantia abundat. Singularis rei publicae Italicae condicio civibus et gubernatoribus apparet qui in externis nationibus agunt, ubi viri in re publica exercitati, etsi multo minoribus criminibus accusati, magistratum abdicant; rei publicae decus vincit.

Obscura nox Italiam obruere pergit. Bonae voluntatis civium erit lucem rursus ferre.

Scripsit Dominicus Caveosanus
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