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Sibari

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Ancora pericolose antenne a Sibari PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
sabato, 27 luglio 2013 17:25
ImageAnni fa a Sibari ci fu una vibrante protesta da parte di un nutrito gruppo di ragazzi seguiti da molti adulti a causa di un'antenna per telefonia installata nel cuore di un noto quartiere. Ci furono articoli sui giornali, incontri, prese di posizione, promesse ecc, ma pensate che qualcosa sia stato fatto? Per niente, l'antenna è ancora lì. Ora ne è stata installata un'altra nel cuore di uno dei più popolosi quartieri di Sibari, quello denominato "Via Taranto". Ancora proteste sfociate in un incontro con il sindaco di cui trovate riscontro nella nota inviataci da Mimmo Petroni. In Francia sono stati i giudici a decidere sulla pericolosità di queste antenne e ne hanno fatte abbattere molte in alcuni centri della Provenza, sul nostro sito avevamo riportato la notizia, ma, a quanto pare non è importato un gran ché e, per un pugno di soldi, qualcuno  è ancora disposto a mettere a rischio la salute propria e quella degli altri. Se l'antenna è stata installata vuol dire che qualcuno ne avrà autorizzato l'installazione, resta da vedere se non sia il caso di ricorrere definitavemnte alla magistratura affinche in via "preventiva", come hanno fatto i francesi, non venga disposto l'abbattimento di questi perniciosi marchingegni che potrebbero essere installati lontano dai centri abitati. Nel seguito la nota di Petroni e il nostro articolo di qualche mese fa. Una domanda nasce spontanea: Come mai a Cassano centro non vi sono simili antenne e si é invece deciso si  installarle sulle colline circostanti per mezzo di apposti tralicci?

Dopo il sit in dei giorni scorsi messo in atto dal comitato popolare sceso in campo a Sibari per elevare la protesta contro l’installazione di un’antenna di telefonia mobile, su uno stabile ubicato tra via Taranto e via Magna Grecia, il sindaco del comune di Cassano all’Ionio, Gianni Papasso, ha promosso un incontro con una loro rappresentanza, per fare il punto della situazione. Il confronto, corretto e costruttivo, ha avuto luogo presso la Delegazione Municipale di Sibari. In quella sede, i cittadini residenti nel centro urbano di Sibari, capeggiati da Mimmo Roseti e sostenuti nella battaglia anche dal parroco, Don Francesco Faillace, che già in altre occasioni, avevano portato avanti analoghe prese di posizione, hanno ribadito di essere preoccupati per i possibili danni alla salute determinati dall’inquinamento elettromagnetico. Il sindaco Papasso, sempre in prima linea nella difesa del territorio e dell’ambiente, ha rassicurato i presenti, confortato in merito, dalle relative certificazioni dell’Arpacal, che ha monitorato la situazione dei campi elettromagnetici nella regione, si è impegnato con il comitato popolare a fare elaborare, in tempi ragionevolmente brevi, un Piano comunale per le antenne, ricordando che sul territorio calabrese, sono state già censite le stazioni radio base per telefonia cellulare, gli impianti ripetitori radio-televisivi e le linee elettriche ad alta tensione e analizzate le misure di esposizione dell’intensità del campo elettrico, del campo magnetico, le sorgenti di emissione delle onde elettromagnetiche, la genesi e l’evoluzione delle radiazioni non ionizzanti. Il capo dell’amministrazione comunale di Cassano, ha sostenuto, tra l’altro, che fino a prova di smentita, tutto si svolge in ossequio del dettame della legge Gasparri del 2002, volta ad ''accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese”. Per essere ancora più chiari, la legge in questione, riconosce alle antenne, importanza pari alle opere di urbanizzazione primaria come strade, fogne, illuminazione pubblica, ecc.  Sono, inoltre, ritenute compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e quindi possono essere realizzate in ogni parte del territorio comunale. Perciò, una volta che il gestore richiedente ottiene come nella fattispecie, il parere favorevole da parte dell’ARPACAL, ha via libera, anche se, eventualmente l’amministrazione locale non intendesse autorizzare l’installazione del ripetitore. Al di là delle opinioni di ciascuno, dunque, l’iter procedurale si è configurato nel formale rispetto delle norme di legge in materia.

Lì, 27.07.2013              Il Capo Ufficio Stampa del Comune di Cassano– Mimmo Petroni

IN FRANCIA ABBATTUTE ANTENNE PER PRECAUZIONE

 In Francia viene accolto il principio della "precauzione" e vengono fatte smontare alcune antenne della telefonia cellulare. Anche se la comunità scientifica internazionale non si è chiaramente espressa, il tribunale francese, in via precauzionale, ordina lo sgombero. Abbiamo appreso la notizia su un sito web francese e ve la proponiamo per intero tradotta nella nostra lingua.
<<Il mese scorso, l’Associazione “Santé Environnement France” che riunisce più di 2500 medici, ha lanciato un’inchiesta per valutare l’impatto delle antenne telefoniche sulla salute dei residenti. Oggi l’associazione ne pubblica i risultati.  Dubitare non è più permesso. I disturbi più frequenti: Acufene, disturbo del sonno, perdita di concentrazione. Un’inchiesta realizzata  alla foce del Reno dall’associazione rileva dei disturbi superiori alla norma in numerosi abitanti  residenti vicino alle antenne telefoniche. Quest’inchiesta diligentemente condotta da medici rilancia la polemica riguardante l’installazione di queste antenne e la loro pericolosità per la salute delle persone che vivono in loro prossimità. Per il prof. Cancerologo Dominique Belpomme,  dell’università Paris-Descartes , direttore dell’Istituto di ricerche europee sul cancro e l’ambiente e presidente dell’associazione per la ricerca terapeutica anti-tumori così si esprime: “E’ chiaro che vi è un legame tra le differenti patologie tumorali e l’ambiente, sei studi internazionali dimostrano che vi è un legame stretto tra l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici e la malattia d'Alzheimer". Il professore mette in guardia:” Bisogna che i pubblici poteri prendano coscienza della gravità della situazione e facciano in modo che non vengano più installate antenne in prossimità  di scuole e asili.”
Intanto in Francia, in nome del sacro principio della precauzione, la Telecom francese dovrà smontare un’antenna a Tassin-la-demi-lune, nelle vicinanze di Lione. Tre residenti hanno denunciato il rischio sanitario alle autorità  e per il momento, il tribunale ha dato loro ragione. I Giudici non hanno chiuso il dibattito sulla pericolosità delle onde magnetiche, mettendo in evidenza che “la discussione scientifica resta aperta in modo che ognuno possa approfondire meglio il  proprio punto di vista”. Ma se il legame tra i problemi sanitari e le antenne restano ancora da dimostrare, “ il rischio di disturbi causati dalle onde elettro-magnetiche c’è, tant’è vero che non è stato contestato da alcuno, il fatto che le autorità competenti in materia, tanto francesi che internazionali, preconizzino di far applicare il principio della precauzione”, secondo le vigenti leggi. Per questo il tribunale di Naterre ha, dunque, il 18 settembre scorso, dato ragione ai tre residenti di Tassi-la-demi-lune, che  lamentavano il rischio sanitario-ambientale provocato dall’installazione di alcune antenne, nel 2006, su un pilone a forma d’albero in prossimità delle loro abitazioni. >>

(tradotto liberamente dal francese da Tonino)

 

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