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Sibari

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Il Sud perde 1 Miliardo di Euro PDF Stampa E-mail
Scritto da Staff.redazione   
venerdì, 19 luglio 2013 14:04
la zona archeologica allagata
la zona archeologica allagata
Quei fondi per Sibari che l'Ue vuole riprendersi - Secondo il settimanale L'Espresso, un miliardo di finanziamenti comunitari destinati al Sud sono andati perduti per via della paralisi prodotta dagli enti intermedi -  I soldi per salvare il Parco archeologico di Sibari c'erano, ma non sono stati spesi. Fondi dei quali avrebbero potuto beneficiare tanti altri monumenti e beni storici calabresi, ma che invece sono andati perduti perché, dal 2007 al 2012, le quattro regioni del Sud coinvolte – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – si sono contese i finanziamenti senza decidere nulla. A rivelarlo è un'inchiesta del settimanale L'Espresso che quantifica la cifra dello spreco in un miliardo di euro, «a disposizione da sei anni» ma non sfruttati, «e Bruxelles sta per riprenderseli». La conferma arriva anche da un'intervista a Ilaria Borletti Buitoni, nella quale il sottosegretario ai beni culturali racconta la sua esperienza al ministero, «che proseguendo su questa china diventerà presto “morente”». Da Sibari a Venezia a Trieste – denuncia il settimanale – «decine di progetti già finanziati non partono per colpa della burocrazia e del disinteresse delle amministrazioni.
Soltanto il 50 per cento degli interventi già decisi ha visto la luce. Ma anche il miliardo già utilizzato è andato per lo più sprecato in sagre di paese, restauri così malfatti che devono essere ripetuti a distanza di pochi anni, gare automobilistiche». L'Espresso parla di un «tesoro buttato» e sottolinea che «solo un piano speciale varato d'urgenza dall'ex ministro Fabrizio Barca ha recuperato fondi già a disposizione per Pompei che l'Unione Europea stava per riprendersi: 105 milioni di euro strappati in extremis. Erano parte del piano per gli Attrattori culturali, una super strategia da oltre un miliardo di euro che secondo i commissari Ue avrebbe rilanciato l'economia del Sud grazie a cultura e turismo. Ma nel 2011, a cinque anni dalla partenza del progetto, non era stato speso neppure un centesimo. E sono arrivate le multe».
«Ancora oggi – sostiene il settimanale – il 92 per cento del piano resta bloccato. Perché dal 2007 al 2012 le quattro regioni coinvolte (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) si sono contese i finanziamenti senza decidere nulla, con sette enti intermedi che fra controllo, gestione e proposte hanno paralizzato ogni cosa. Gli unici soldi impegnati in qualche modo sono stati 160 milioni. Ma sotto la voce turismo è stato infilato di tutto: odontoiatri, estetiste, sale da slot machine, bar e palestre alla periferia di Napoli. Risultato? La commissione europea ha fermato i rimborsi. E sono partite le indagini». (dal web)
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