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Sibari

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La favola musicale del Re Mida a Sibari PDF Stampa E-mail
Scritto da administrator   
giovedì, 04 luglio 2013 10:05
ImageIerisera nella sala convegni del villaggio Marlusa a Marina di Sibari si è assistito ad una interessantissima esibizione di un quintetto di artisti  di alto livello, composto da quattro musicisti e un attore. La rappresentazione musicale supportata da una voce narrante in un atto unico, rievocava la favola  del mitologico Re Mida raccontata da Ovidio nella sua notissima opera “ Le Metamorfosi”. Le musiche composte dal M° Rodolfo La Banca sono state magistralmente eseguite dallo stesso M° La Banca al clarinetto, dal M° Eugenio Termine al flauto traverso, dal M° Emanuela De Zarlo all’arpa e dal M° Francesco Ricciuti al violino. La voce narrante, Mario Massaro, ha raccontato la favola che Ovidio ci ha trasmesso, ma che egli stesso aveva appreso dalla tradizione greca. Il pubblico, purtroppo non numeroso, composto da molti bambini, ha potuto godere di un’ora circa di spettacolo ben calibrato condotto con sapiente maestria dai cinque giovani artisti. Alla fine il quartetto musicale ha deliziato gli spettatori con l’esecuzione della famosa aria del Barbiere di Siviglia di Rossini “Largo al factotum della città”. (Cliccare sulla foto per ingrandire)

Una serata di  alto livello culturale della quale ringraziamo il nostro maestro sibarita Alfredo La Banca non  nuovo a questi esperimenti.  Ci auguriamo che in futuro sempre più spesso vengano presentate opere musical-teatrali come questa per avvicinare soprattutto i ragazzi alla musica colta per la quale il nostro paese è rinomato in tutto il mondo.

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Rodolfo La Banca
 

La favola del Re Mida in breve:

“Secondo la versione narrata da Ovidio nelle Metamorfosi, un giorno Dioniso aveva perso di vista il suo vecchio maestro e patrigno, Sileno.

Il vecchio satiro si era attardato a bere vino e si era perso ubriaco nei boschi, finché non fu ritrovato da un paio di contadini frigi, che lo portarono dal loro re, Mida (secondo un'altra versione, Sileno andò a finire direttamente nel giardino di rose del re).

Mida riconobbe Sileno e lo trattò affabilmente, ospitandolo nella sua reggia per dieci giorni e notti, mentre il satiro intratteneva il re e i suoi amici con racconti e canzoni.

L'undicesimo giorno, Mida riportò Sileno in Lidia da Dioniso, il quale, felice di aver ritrovato il suo anziano tutore, offrì al re qualsiasi dono desiderasse. Mida, allora, gli chiese il potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Il re si accorse presto però che in tal modo non poteva neppure sfamarsi, in quanto tutti i cibi che toccava diventavano istantaneamente d'oro. Rendendosi conto che la sua cupidigia di denaro lo avrebbe portato alla morte, implorò Dioniso di togliergli tale potere. Il dio, impietosito dal pentimento del re, esaudì la richiesta.

Mida fu successivamente punito da Apollo, in quanto non lo aveva nominato vincitore in una gara musicale con Marsia (o Pan), con un paio di orecchie d'asino. Solo il barbiere del re era a conoscenza della cosa, ma il re gli intimò di non raccontare a nessuno la sua deformità, pena la morte. Costui tuttavia, non riuscendo a mantenere il segreto, andò a confessarlo in una buca presso uno stagno. In seguito, su tale terreno nacquero delle canne e si dice che col vento sussurrassero: Re Mida ha le orecchie d'asino!.” (da Wikipedia)

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Mario Massaro
 

 

 

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