Ieri tutti dolenti attorno al feretro |
Scritto da P.Martino | |
martedì, 05 febbraio 2013 09:23 | |
Ieri al Consiglio Comunale c'erano un pò tutti. Tutti scienziati, tutti capaci di fare e dire "dopo", ovviamente. Tutti che ammonivano.... Se fossi stato presente (ma non ci sarei mai andato) anche io avrei detto due o tre cose... più o meno queste: "Quello che è successo nei giorni scorsi a Sibari, nell’area archeologica, è qualcosa che non dimenticheremo e che non dobbiamo dimenticare. E’ e sarà la nostra Shoa!!! Al capezzale della storia siamo arrivati in tanti e in tanti abbiamo visto la nostra coscienza denudata, il nostro egoismo annegare, la nostra presunta superiorità essere sopraffatta dai moti della natura, dalle acque di un fiume che nasce e che deve morire in altre acque ancora più maestose. Abbiamo visto, per un attimo ci siamo commossi e ce ne siamo andati. Ma la vergogna della nostra incuria è ancora lì: non serve aspirarla con potenti idrovore. Il suo segno è ormai storia e la storia purtroppo non si cancella. Non è un discorso politico. Abbiamo tutti delle colpe. Abbiamo tutti un fardello che ci porteremo sempre sulle spalle: nessuno potrà levarcelo. E’ la nostra lettera scarlatta di un tangibile segno di manchevolezza, di assenza, di ignoranza. Né la corsa contro il tempo potrà alleviarci il dolore: è uno stato irrimediabile. Decine e decine di anni buttati al vento. E ovviamente anche potendo, nulla sarà come prima. Nulla. Come le migliaia di volumi dell’alluvione di Firenze persi per sempre, anche per noi sono persi per sempre i nostri libri della nostra storia scritti in ogni pietra che avevamo, con dispendio di forze e di poche risorse, riportato alla luce dalle tenebre della storia. Libri di pietra che non leggeremo più. dott. Pietro Martino - Naturalista |
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