Capire la crisi, in una dittatura a volto scoperto |
Scritto da S.Cataldi | |
martedì, 22 gennaio 2013 21:26 | |
Qual ‘è la verità sulla grave crisi socio economica dei giorni nostri? Quali sono i veri perché? Questo è quanto dovrebbero raccontarci coloro che eleggiamo al nostro servizio per rappresentarci. Purtroppo tra “pifferai magici”, “sfacciati pinocchi” e “commercianti olandesi” nessuno ci dice nulla, o meglio ci fanno sapere solo quello che conviene a loro. Stavamo per finire come la Grecia in default cioè incapaci di far fronte al debito pubblico, cioè ai nostri debiti. Qualcuno questo disastro l’ha almeno evitato, un tecnico e il suo team chiamati ad evitare il peggio, da quelli che noi eleggiamo e che da vent’anni hanno la vera responsabilità per questo scempio. Eppure sono stati definiti incapaci, comunisti impudenti etc. La verità è che in questo mondo chi deve essere punito per le sue colpe non paga mai, anzi, cerca di trovare i parafulmini per perseverare nell’imbroglio e nella sua lampante disonestà. Utilizzando la tecnica dell'offesa e della calunnia, per capovolgere la verità. Ormai, il popolo è stufo e maturo, soprattutto, stanco per essere ripreso in giro. I soldi nella vita non sono tutto, serve l’intelligenza e il cervello, e questo come diceva il compagno P. Bertoli “non è come un pezzetto di formaggio che quando hai voglia te lo puoi comprare”. I troppi soldi molte volte producono prepotenza e arroganza, ma la stupidità iniziale, quella, si, rimane. Ritorniamo all’aspetto tecnico e per capire, facciamo un passo alla volta e senza usare “paroloni” cerchiamo di capire insieme. Cos’è il debito pubblico?Cos’è il deficit o disavanzo pubblico? Cos’è il “signoraggio” e come s'influenzano tra loro i tre concetti? Un dato iniziale certo è che da anni ci raccontano bugie, un po’ per disonestà un po’ per ignoranza, fatto sta che a pagarne le conseguenze è sempre il popolo, che a questo punto si chiede, ma perché devo continuare ad essere autolesionista, eleggendo persone che non meritano di stare lì e che mal mi rappresentano? Cominciamo a spiegare che se c'è un debito, c'è anche un credito. Chi sono i debitori? E chi i creditori? Per debito pubblico s'intende il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (come BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale. Che cosa produce il debito pubblico? Se anno dopo anno, il bilancio dello Stato chiude sempre con un deficit, ossia le entrate (sostanzialmente gettito fiscale, ma anche corruzione, spese per stravizi, riforme mai fatte che ci avrebbero garantito più stabilità politica, madre, della crescita e dello sviluppo) superano sempre le uscite (spesa pubblica insensata per beni pubblici non prioritari o funzionali ai diversi contesti territoriali, per investimenti mai valutati e non capaci di produrre rendite), alla fine viene a realizzarsi una situazione insostenibile, pari a quella di un individuo che sistematicamente spende più di quanto guadagna ed è quindi costretto ad indebitarsi con un meccanismo a spirale. L’Italia più di altri paesi, Germania e Spagna ha investito (spesa pubblica, la G in macroeconomia, in altre parole, i trasferimenti alle imprese, famiglie e soprattutto all’esercito) per la crescita e lo sviluppo, indebitandosi (debito pubblico). È come quando una famiglia per possedere una casa si fa un mutuo, senza avere la sicurezza di un reddito che le permette di poter far fronte alle rate (capitale + interessi), così lo Stato italiano ha seguitato a sbagliare le sue politiche pubbliche (che è il vero saper fare politica, altro, come si raccattano i voti e sparlare degli avversari è solo politichese, e in questo molti italiani sono forti), o meglio ha fatto poco per puntare sull’economia reale (che per me è la vera economia: imprese, cooperative produttive di servizi e beni che creano reddito, il Pil) e puntando molto sull’economia finanziaria e sue sporche speculazioni (che doveva rimanere solo l’aspetto di sostegno a quella reale) che è diventata la parte più importante,soprattutto, per questo motivo il sistema capitalista è imploso e da qui è partita la crisi di oggi. Se il Pil, cioè il reddito di un paese (beni e servizi prodotti in un anno di un paese), non cresce ma decresce (perché qualche genio, ha tagliato scientificamente in formazione, ricerca e sviluppo, bloccando la creazione di nuovi brevetti e per rendere il popolo sempre più ignorante e schiavo (redditi bassi e prezzi alti, depressione e incapacità di reagire e mobilitarsi) è ovvio che il deficit pubblico che è dato dal rapporto tra (deficit/Pil), aumenta e di conseguenza il debito pubblico (perché lo Stato per finanziare le entrate ha dovuto emettere titoli BOT e CCT, tra l’altro, pratica questa, non più facilmente attuabile in quanto la poca credibilità nel paese Italia per l’instabilità politica e l’alta corruzione, ha fatto abbassare il prezzo di acquisto dei titoli italiani ( il tasso d’interesse, guadagno dell’investitore)rispetto ai paesi più stabili e meno corrotti, come la Germania (il tanto decantato spread, ma parlassero in italiano che sarebbe già un successo). A proposito, per dare dei dati, Il deficit/PIL italiano a fine 2011 era al 2,6 %, mentre quello della Germania all’1 %. Niente a che vedere comunque con il rapporto disavanzo pubblico/prodotto interno lordo statunitense, previsto nel 2013 toccare quota 8,5 %. I due indicatori finanziari da tenere sotto controllo sono due: a) il rapporto deficit/Pil; b) il rapporto debito pubblico/Pil. Dove il secondo dipende dal primo, ma entrambi diminuiscono se aumenta il Pil (cioè se c’è crescita economica). Il rapporto deficit/Pil=59/1.439*100=4,1% e il rapporto debito pubblico/Pil=1.605/1.439*100=111,5% (nel 1981 era del 60%), cioè il debito pubblico italiano è grande poco più del suo reddito o Pil. Ormai, però non è solo una questione di crisi economica e finanziaria, ma è anche, crisi psicologica, di spirito e di sentimenti, sopiti e frustrati dalle tante, troppe, delusioni. Bisogna recuperare, la voglia di partecipazione, che è libertà, di essere e di esserci, bisogna recuperare la vera identità della democrazia, che oggi è solo partitocrazia, oligarchia, lobby e nepotismo. Infine, la causa più nascosta della crisi attuale e delle crisi passate, il Signoraggio, che introduco servendomi di una massima di Henry Ford “E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina." Il Signoraggio è il massimo potere che hanno i cosiddetti illuminati (coloro i quali posseggono i soldi) e tutti noi ne siamo schiavi. Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta. La verità è che il signoraggio in percentuale ha un peso sostanziale sulla creazione dei deficit pubblici e debiti pubblici degli Stati. Attualmente, la normativa internazionale prevede che siano le Banche Centrali a creare moneta, sia contante che scritturale. Facciamo un esempio che chiarirà l’inganno:creare una moneta (sia essa di carta, in metallo o virtuale) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, etc. Il costo maggiore è il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi su indicati vanno a determinare il suo valore intrinseco. La moneta però riporta sulla facciata un numero che indica un altro valore: il valore nominale (o, per l’appunto, di facciata o anche legale). I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e la loro differenza determina quello che si chiama: Signoraggio, ossia il guadagno (l’aggio) che spetta a chi ha creato quella moneta. Se per realizzare 100 euro ( se ne spendono 3 euro, per carta e colori) e poi in verità ne paghiamo 97 euro (la differenza tra il valore nominale e intrinseco) è semplice, capire, anche perchè il debito pubblico aumenta. Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta (ad esempio la BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA) ha un potere enorme. Infatti, questi organi privati (tutte le Banche Centrali sono private) possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni. In questo strano gioco, il risultato è che il popolo è alla fame. Attenzione. Attenzione. E se il popolo facesse in modo che la sovranità della moneta di uno Stato spettasse a lui? Chissà forse i tempi sono già maturi, ma nessuno ci crede. Il potere evidentemente oltre a rendere prepotenti e arroganti le persone li ha rese, anche, sorde e cieche? Salvatore Cataldi |
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