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In catacombe buie (poesia) PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Albanese   
giovedì, 08 novembre 2012 03:18

ImageChiacchiere spesso inutili, assurde verità, proposte inaccettabili, idee balzane escono da bocche blateranti alla Tv, per strada, nei bars, nei “convegni”, finanche – talvolta - sugli altari. Ahinoi…., Sommersi come siamo giorno dopo giorno da una inarrestabile e limacciosa cloaca di parole, prive di senso e che nulla hanno a che vedere con la realtà quotidiana in cui viviamo e che si tenta ignobilmente di travisare. Il poeta Aurelio Albanese, con la poesia che vi proponiamo, esprime il disagio di chi è inondato, suo malgrado, da questa inarrestabile “marea” che porta con sé inganni, vizi, odio, violenza, cupidigia e relega nell’angolo più nascosto dell’anima l’amore, la gioia e la speranza.

In catacombe buie


Quanta ipocrisia

e finzione di beltà

e dolcezza è già

in tutti quegli occhi

e in quelle parole inutili,

così piene e ricche

di forbita retorica

per meglio nascondere

il silenzio dell’anima.

Quanta vita

si è già arresa al nulla

svuotata dalla gioia

e inginocchiata

in catacombe buie,

prigioni eterne

senza speranza di vita.

E i ciechi e i sordi

chiamano Dio per nome

con altisonanti preghiere

e dolci canti di lode

in un relativismo morale,

in un vizio mai sazio

di odio e violenza

e sostituendo la cupidigia

all’amoroso amore

in un temporaneo

virtuale godimento.

E nella risurrezione

dei morti, si è rifugiato

terrorizzato ogni pensiero

umano, soddisfando

quel fragile sentimento

di pietà e perdono.

E nell’inganno del cuore,

la sua bocca

stoltamente profetizza,

costringendo la felicità

e la libertà d’ogni vivente

ai ceppi  in lacci viziosi

e legati stretti

a catene sempre più corte

e in quel morso del labbro

che è il rabbioso grido

di un uomo deluso

perché ha perso il sorriso.

 

di   Aurelio  Albanese
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