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La Calabria Spagnola (Storia) PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
martedì, 09 ottobre 2012 09:14
ImageE' stato da poco distribuito nelle librerie  un interessante libro su un particolare periodo della storia calabrese,edito da Rubbettino e scritto dal prof. Giuseppe Galasso, storico di chiara fama: "La Calabria Spagnola. Il prof. Galasso rivisita il periodo che va dal  '500 al '600, quando la nostra regione fu un vice-reame spagnolo. Un periodo molto importante durante il quale, dopo un accenno di possibile sviluppo seguì il decadimento dal quale la regione ancora oggi stenta a risollevarsi. In quegli anni la Spagna viveva unicamente delle ruberie perpetrate in Sud-America ai danni delle popolazioni indigene,  sterminate dalle malattie e dalla ferocia degli occupanti, e dalle esose tasse che venivano incassate, anche con la violenza, nelle regioni occupate e fra queste la Calabria. In Spagna le categorie sociali riconosciute, in quel tempo, come nerbo della società erano fondamentalmente tre: i funzionari dello stato, i militari e il clero. I nobili erano una casta al di sopra di tutti. Pochissimi svolgevano lavori umili, nelle campagne il lavoro era svolto dai "morositos" ultimi discendenti degli arabi che per sopravvivere dovevano per forza lavorare la terra. La Spagna importava di tutto dal grano e qualsiasi altro tipo di derrate alimentari a manufatti di ogni genere, che venivano pagati con i proventi di cui prima accennato. Non è un caso che proprio in quei luoghi dove il dominio spagnolo è stato a lungo presente, i popoli hanno avuto, e ancora oggi hanno, grandi difficoltà politiche e sociali. La Calabria porta ancora nel subconscio le ferite non ancora rimarginate di quel tempo. Fu proprio in quegli anni che visse e "soffrì" l'occupazione spagnola il grande filosofo calabrese Tommaso Campanella. Invito gli amici, amanti dei buoni libri, a leggere questo volumetto ricco di notizie, tabelle e prospetti analitici che ci danno uno spaccato della società calabrese di quel tempo.

Testo tratto dalla presentazione:

 La Calabria dei secoli XVI e XVII è identificabile appieno col senso più generale del corso della storia non solo del Mezzogiorno, ma addirittura di tutta l'Italia rinascimentale e post-rinascimentale. Vi si svolge, infatti, la stessa vicenda della grande fioritura economica, sociale, culturale del «lungo Cinquecento», comune un po' anche a tutto il contesto europeo e mediterraneo. Vi si svolge poi, però, anche la vicenda di una successiva «decadenza» che stronca definitivamente quelle propspettive e quegli accenni di sviluppi lasciando la regione in una condizione ancor più periferica e sottosviluppata che non all'inizio del periodo di espansione. E, ciò, beninteso, non contrapponendo il «sole» del Cinquecento alla buia «notte» del Seicento. Una storia di grande attrazione per la complessità dei motivi che vi ricorrono, ma anche una storia molto istruttiva sulla aleatorietà dei processi di sviluppo e sulla fatalità di ripiegamenti e involuzioni quando la spinta al movimento e al mutamento è soprattutto esterna e non trova risposte convenienti, o trova, invece, opposizioni e resistenze, in forze e impulsi endogeni.

(Il libro può essere richiesto attraverso il nostro sito scrivendo a al costo di € 12,oo)

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