Salviamo lo Storico Granaio |
Scritto da E. Palazzo | |
domenica, 30 settembre 2012 15:49 | |
Abbiamo appreso ieri, tramite un comunicato del Sindaco Papasso, che la giunta ha approvato, testualmente: "l'acquisizione e la demolizione dell'ex-granaio", che si trova di fronte al teatro comunale. Riteniamo cosa lodevolissima l'acquisizione "dell'antico e storico manufatto", ma non approviamo certo la sua demolizione. Il cosiddetto ex-granaio rappresenta uno dei pochissimi - "reperti" rimasti in piedi - esempi della secolare laboriosità dei cassanesi. Spariti i conci di liquirizia citati da diversi viaggiatori del '700 e dell'800, sparito quel che rimaneva delle fornaci che fabbricavano laterizi di vario genere tutt'attorno all'abitato di Cassano, in completo abbandono il "tabacchificio", per non parlare dell'Oleificio dell'Ejano", ora si vuole "abbattere" il granaio dove veniva conferita la quasi totale produzione di frumento di tutto il territorio cassanese - e non solo - e tutto per farne un parcheggio. Vogliamo sperare che alle brutture architettoniche iniziate da Bloise con la costruzione di quell'orribile manufatto chiamato pomposamente "palazzo di città"e via via fino ad arrivare alla cementificazione operata dall'amministrazione Gallo della "Villa Comunale" non si aggiunga un'altro monumento al più becero "modernismo a tutti i costi". Chiamiamo all'appello le forze culturali della nostra città, che si facciano avanti e dicano la loro. Nella seconda parte pubblichiamo un'accorata lettera dell'artista Enzo Palazzo, indirizzata al sindaco che approviamo in toto. Quando qualche anno fa il vescovo mons. Bertolone ventilò l'ipotesi dell'abbattimento dell'altare maggiore nella cattedrale, in parecchi gridarono allo scandalo, ci piacerebbe conoscere il pensiero di quelle stesse persone riguardo a questa nuova, freddamente progettata, distruzione di un pezzo del nostro passato.(AMC)
Egregio Signor Sindaco Papasso Giovanni, Sono Enzo Palazzo che Le scrive Apprendo dalla stampa che la Giunta municipale ha approvato il progetto che riguarda l’acquisizione, la messa in sicurezza e la successiva demolizione del fabbricato “ex - granaio”e la riqualificazione…………………etc…… Colgo l’occasione per esprimere il mio disappunto per questo tipo di scelta, la professione che svolgo me lo suggerisce introducendo alcuni punti.
1. “qualsiasi luogo è la somma di processi storici, fisici, biologici; che questi sono dinamici; che costituiscono dei valori sociali, che ogni area è intrinsecamente adatta a certi usi del suolo, e infine che certe aree si prestano ad usi del suolo multipli (I. McHarg). 2. Quando si trasforma un luogo si crea qualcosa di nuovo, ma si perde quello che c’era prima non esistono meccanismi autoregolamentatori: il “mercato” non può dare una risposta soddisfacente a come devono essere organizzate le trasformazioni del suolo per il bene comune.
Esiste il buon senso, la conservazione e la tutela della storia e della propria identità. La nostra città, il nostro paesaggio, invece di pensare a sfigurarlo con delle scelte poco scientifiche senza tenere in alcuna considerazione un altro tipo di destinazione di un’area, di un complesso architettonico, anche se al momento obsoleto, non si può pensare alla bellezza, all’arte? Ad un’opera che possa servire ad elevare la qualità della vita degli abitanti, sono l’emblema di una cultura dell’ambiente priva, orfana di corrette considerazioni estetiche e razionali che, producendo l’imbruttimento della vita quotidiana mediante un calo estetico sempre consistente, e dunque l’impoverimento della vita sociale, relegano i luoghi che potrebbero diventare culturali in meri lacerti di possibilità che semplicemente sopravvivono a se stessi. Signor Sindaco, ho sempre pensato al “granaio” come luogo che potesse diventare il Museo o la Galleria di arte Moderna e Contemporanea, la città di Cassano non è dotata di queste Istituzioni fatto a mio avviso di grande ritardo culturale per la storia passata presente e futura che la annovera tra le realtà più importanti della Regione Calabria ( cito l’ultimo volume Sibari – Cassano all’Ionio. Storia Cultura Economia della collana Le città della Calabria di Rubbettino), all’interno una Biblioteca che può diventare anche luogo per la presentazione di libri, all’archivio fotografico e storico del Teatro che aimè non esiste, visto i pochi metri che lo separano da esso. Per questi ed altri motivi, mi trova in disaccordo quando usa il termine “demolire”. I Beni non si demoliscono, nobile il gesto di acquisizione di un Bene, ma ancor più nobile che la valorizzazione e la riqualificazione passi prima per un restauro come prescrive la Legge e dopo dargli quelle destinazioni ad uso nobili che merita questa Città questo Centro Storico, le macchine possono parcheggiarle altrove o trovare delle soluzioni diverse che ci sono Lei persona intelligente ed attenta che conosce bene il territorio poteva trovare altre soluzioni. Mi avvio alla conclusione Signor Sindaco, recita l’articolo 9 della Costituzione Italiana. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Con l’auspicio che queste riflessioni possano catturare un’attenzione maggiore nella sua Giunta. Le nuove architetture per la cultura sono diventate, più di ogni altra forma urbana, i segni distintivi, le icone, le cattedrali della contemporaneità. Se la Borghesia della metà dell’Ottocento si era rappresentata nei boulevard, nei parchi pubblici, nelle borse merci e nei teatri, oggi la nuova economia smaterializzata si riconosce nelle audaci forme e nelle sperimentazioni architettoniche dei musei, e di tutti i luoghi che possono accogliere la creatività. Con Stima e Amicizia Enzo Palazzo Il comunicato del SINDACO: La Giunta municipale ha approvato il progetto di riqualificazione dell’ex granaio a Cassano All’Ionio. Soddisfatto Il sindaco Giovanni Papasso. Ufficio Stampa del Sindaco Pasquale Golia |
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