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Difendiamo gli onesti PDF Stampa E-mail
Scritto da R.Liguori   
martedì, 04 settembre 2012 13:11
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Il dott. Pietro Liguori
APPELLO A TUTTI I POLITICI CALABRESI ONESTI: TUTELATE NELLA SANITA’ CHI COMPIE IL PROPRIO DOVERE!  -  La sanità calabrese è da sempre ad alto rischio per le difficoltà che s’incontrano a far quadrare i suoi bilanci e per le sacche di illegalità che persistono al suo interno.Quanto ha denunciato nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa l’ex primario di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Locri, Pietro Liguori, è molto grave ed è doveroso, anche da parte della classe politica dirigente, appurare la verità. Il dott. Liguori sostiene, nell’intervista rilasciata a «Calabria Ora» del 25 agosto scorso, che non gli è stato rinnovato il contratto da primario perché era diventato un soggetto scomodo nel denunciare la malasanità, puntualizzando alcune circostanze il 26 agosto al direttore del quotidiano on-line «www.vortexnewscalabria.it», la giornalista Francesca Gabriele. Il dott. Liguori, poco tempo dopo il suo arrivo nell’Ospedale di Locri (maggio 2009), costatò alcuni disservizi e dovette stabilire delle regole ben precise su come bisognava lavorare all’interno del reparto per una maggiore tutela del diritto alla salute di tutte le pazienti senza alcuna particolarità.
Inoltre, non permise che le pazienti fossero assistite dai familiari 24 ore su 24, così il personale paramedico ritornò a fare il proprio dovere. Soprattutto si impegnò a ridurre drasticamente il numero dei parti con il taglio cesareo, che al suo arrivo erano il 58%, portando in due anni l’Ospedale di Locri al primo posto nella graduatoria dei nosocomi calabresi con la più bassa percentuale di tagli cesarei (17,6%), seguito dall’“Annunziata” di Cosenza (19,1%), entrambi al di sotto della media nazionale (fonte: «Quotidianosanità.it» del 21 giugno 2012). Ma tutto questo non l’ha “premiato” e nel dichiarare a «Calabria Ora», nell’ottobre 2011, le fatiscenze del suo reparto, il primario comprese che qualche “problema” l’avrebbe avuto.

Il dott. Liguori ci ha confidato solo di recente (per non tenere in apprensione i familiari) di aver subito, a seguito delle “sue” regole date al reparto, alcune gravi intimidazioni prontamente denunciate alle forze dell’ordine. Si è poi tentato di mettere in serie difficoltà il dott. Liguori montando uno scandalo mediatico nello sfruttare la disperazione di una giovane madre che aveva perso il bambino al momento del parto, la cui responsabilità, è stata appurata in seguito, non era dell’equipe medico-ostetrica che dirigeva. Alla fine chi voleva toglierlo di mezzo dalla sanità calabrese ci è riuscito nel non fargli rinnovare il contratto da primario, un atto avvenuto senza alcuna motivazione.

Per questo rivolgiamo il nostro appello al presidente della Regione e ai consigliere regionali, che possono presentare un’interrogazione in Consiglio per contribuire a far chiarezza su questa triste vicenda, affinché si tuteli chi compie il proprio dovere in Calabria, soprattutto a Locri dove era primario Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale barbaramente assassinato il 16 ottobre 2005.

Crediamo in ciò che afferma il dott. Liguori, il cui curriculum professionale gli ha permesso, in tempi brevi, di trovare una nuova occupazione essendo rimasto disoccupato. L’ha trovata al Nord, andando a incrementare il numero dei calabresi costretti a lasciare la terra di origine, determinando così un ulteriore impoverimento di professionalità. Non sono pochi i calabresi che, anche in ambito sanitario e universitario, ricoprono importanti incarichi di responsabilità in altre regioni. Il dott. Liguori, dopo il conseguimento della laurea presso l’Università degli Studi di Perugia, poteva stabilirsi nel capoluogo umbro, ma, invece, è voluto tornare nella sua Calabria. Giunse una delle prime volte a Locri nel giugno 1999, quando gli fu fatta richiesta di una collaborazione gratuita dall’Ospedale per eseguire una nuova tecnica operatoria per la correzione dell'incontinenza urinaria femminile. E’ particolarmente esperto nella chirurgia uro-ginecologica, come si evince da innumerevoli interventi effettuati nell’Ospedale di Locri e nei corsi specialistici dove viene invitato in tutt’Italia. E’ professore nei master universitari di uro-ginecologia presso l’Università di Perugia, membro del Consiglio nazionale della Società di uro-ginecologia e per dieci anni segretario regionale della medesima Società. Durante questi anni ha cercato di divulgare e promuovere in Calabria tale branca specialistica per la cura dell’incontinenza urinaria, che nella nostra regione, come in tutt’Italia, rappresenta un problema oltre che medico anche sociale ed economico. Il dott. Liguori, nell’ultimo anno, eseguendo nell’Ospedale di Locri 120 interventi di ginecologia, ha contribuito anche a contenere la cosiddetta “emigrazione sanitaria”: i malati spesso varcano i confini regionali per sottoporsi a cure in centri specialistici all’avanguardia e questo causa un maggiore costo alla sanità calabrese.

Possiamo peccare di obiettività ed essere di parte nel ribadire che crediamo in ciò che afferma l’ex primario dell’Ospedale di Locri, figlio - lo vogliamo sottolineare - di Giorgio Liguori (1922-1970), medico e politico democristiano originario di Montegiordano (Cosenza), al quale abbiamo dedicato il sito www.giorgioliguoriperlacalabria.it progettato e realizzato a Perugia da alcuni giovani webmaster calabresi ed umbri. Giorgio Liguori fu consigliere regionale della prima legislatura, membro della Commissione per l’elaborazione dello Statuto, scomparso in un tragico incidente stradale sull’“A3” mentre si stava recando a una seduta consiliare. Di lui non si ebbero notizie per più di 24 ore: fu trovato esanime poco distante dalla sua auto finita sotto un viadotto con un volo di decine di metri. Su quell'incidente tanti sono stati gli interrogativi, come difficile è stata la ricostruzione. Fu il primo consigliere regionale a morire nell’adempimento del mandato. Da regionalista convinto, Giorgio Liguori si prodigò a portare la pace tra le popolazioni calabresi, vivendo con trepidazione i moti di rivolta di Reggio, si batté per il riscatto sociale del ceto meno abbiente della sua terra e affinché trionfasse sempre la giustizia.

Siamo anche convinti che il nostro appello - rivolto nell’imminenza della convocazione del Consiglio regionale dopo la pausa estiva - non resterà inascoltato, perché abbiamo fiducia nella classe politica dirigente che siede nel massimo Consesso calabrese eletto il 28-29 marzo 2010. In quella circostanza dichiarammo, nelle “news di attualità” del nostro sito, la nostra soddisfazione per il “nuovo corso” in Regione voluto dagli elettori ed esprimemmo la nostra fiducia in tutti gli eletti, auspicando un loro maggiore impegno per il bene comune, per la difesa dei diritti dei più deboli e per contrastare l’antistato criminale ed ogni forma d’ingiustizia. Fiducia che rinnoviamo in questa circostanza, pur consapevoli che pesano non poco nel giudizio dei calabresi onesti gli arresti di tre consiglieri regionali avvenuti nei primi due anni e mezzo di questa legislatura.

Riccardo Liguori
direttore responsabile di
www.giorgioliguoriperlacalabria.it
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