Per i "tecnici" il nostro mare è pulito |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
giovedì, 23 agosto 2012 17:30 | |
E' proprio così? Mercoledi 22 agosto i sindaci di Villapiana e Cassano hanno indetto una conferenza stampa presso un lido di Marina di Sibari (La Playa del Sol), per illustrare i risultati dei controlli fatti alle nostre acque marine nei giorni scorsi. (Nella seconda parte trovate la comunicazione ufficiale del comune di Cassano). Abbiamo partecipato alla conferenza e tutti i relatori hanno affermato che il nostro mare non è assolutamente inquinato. La cosa, ovviamente, non può che farci piacere. Particolarmente interessante è stato l'intervento della dott.ssa Evelina Provenza, funzionaria dell'ARPACAL di Cosenza, che ha brillantemente esposto, con dati tecnici alla mano, come il monitoraggio continuo delle acque dello Ionio non abbia portato risultati tali da non permettere la balneazione. Il termine "limpido" utilizzato nel comunicato stampa, a dire il vero non lo abbiamo sentito da nessuno dei tecnici intervenuti, la limpidezza è un'altra cosa e l’acqua del nostro mare non ha un particolare lepore. Infatti, se il mare non risulta pericoloso per la balneazione, così come è stato più volte specificato dagli addetti ai lavori, non è detto che nel mare non ci siano delle particelle più o meno piccole che galleggiano sul pelo dell'acqua e che quindi non la rendono "limpida".
Subito dopo la conferenza abbiamo approfondito privatamente la natura di quei “materiali” che si trovano spesso in prossimità della battigia e che ci fanno tanto schifo (sfido chiunque a buttarsi in mare in mezzo a quella robaccia viscida senza provare un senso di ribrezzo) e ci è stato riferito che per lo più si tratta di “mucillagini” nelle quali non sono state riscontrate forme di natura biologica che possono portare nocumento ai bagnanti, è stato aggiunto però che quei “materiali” sono al momento soggetti ad ulteriori studi ed analisi; si presume quindi, che la sicurezza totale ancora non esiste. Non vogliamo lanciare sciocchi allarmismi, ma certo nessuno ha voglia di mettere a rischio la propria salute. Si è parlato anche dei depuratori, la cui responsabilità (anche penale) per il loro buon funzionamento è direttamente dei sindaci, siamo quindi convinti che effettivamente funzionino bene. Nei parametri tecnici per la progettazione di qualsiasi impianto di depurazione, però, si fa riferimento sempre al dimensionamento degli stessi in funzione della quantità di acque da trattare, questi dati vengono calcolati in base al numero degli abitanti, ma se questo numero durante l’estate si quadruplica (lo ripetiamo per l’ennesima volta e vorremmo una risposta) che cosa succede? Inoltre, sempre i dati tecnici per il buon funzionamento dei depuratori ci dicono che di tutto il materiale immesso negli impianti, c’è sempre una percentuale variabile dal 3 al 7% che non si riesce a depurare e che quindi va a finire …. dove? Lungo le nostre coste sono almeno una ventina i depuratori attivi, se sommiamo le percentuali che, per motivi tecnici, non vengono trattate vediamo che la cifra diventa rilevante. Ora, che i risultati delle analisi siano buoni, è una notizia che ci conforta, ma che non ci deve far rilassare nell’attenzione da porre al fenomeno inquinamento. In effetti i dati presentati ci dicono che la presenza di “materiali” ed “entità biologiche”pericolosi rientrano nei parametri previsti dalla vigente normativa, non ci dicono che sono assolutamente “assenti”. Insomma è il solito giochino che si riscontra anche nei cibi, sulle etichette troviamo sempre la quantità di coloranti, conservanti ecc ecc, che sono sempre nella norma, ma se consumiamo diversi prodotti , nel nostro corpo le percentuali si sommano notevolmente e quindi ne assorbiamo un quantitativo che è certamente sopra la cosiddetta “norma”. Altro punto pericoloso è il Crati, infatti la dott.ssa Provenza ha ribadito che nei quattrocento metri dalla foce dell’importante fiume vige il divieto di balneazione, qualcuno ha fatto rilevare che forse la spiaggia prospiciente i “laghi di Sibari” rientri nel limite dei 400 m., anche questo ulteriore dubbio va verificato e se così fosse il divieto dovrebbe intendersi esteso anche per quella località. Per quanto riguarda invece un’altra dolente nota riguardante l’informazione negativa su larga scala e divulgata da “goletta verde - legambiente” riportiamo una nota di un calabrese dell’area tirrenica che ci sembra sufficientemente esaustiva e non necessita di ulteriori commenti da parte nostra, ma la dice lunga sulla “tendenziosità” delle informazioni divulgate appunto da questa organizzazione che non è controllata da nessuna autorità e che si permette di tranciare giudizi spesso falsi e “interessati”. “volevo segnalare la ricerca compiuta da legambiente e pubblicata su tutti i principali mezzi di comunicazione qualche giorno fa (nel pieno della stagione turistica). La ricerca identifica per ogni regione le località con mare pulito (bandiera blu), quelle con mare inquinato (bandiera gialla) e quelle con mare molto inquinato (bandiera rossa). La ricerca conclude che Calabria, Campania e Liguria sono le regioni con il mare piu' inquinato. Senza entrare nel merito delle altre regioni, che conosco di meno, per la Calabria la ricerca mi sembra assai tendenziosa. Infatti della costa tirrenica calabrese, a parte Tropea e Praia a Mare, località turistiche come Scilla, Diamante, Belvedere, Gizzeria (ormai uno delle principali località europee x il kitesurf) non sono state prese in esame. Così come in circa 150 km di costa da Praia a Mare a Pizzo e' stata rilevata solo Paola. E' stato invece analizzato il mare di Gioia Tauro, localita' portuale, di Villa San Giovanni, dove ogni 20 minuti partono i traghetti x Messina e in 3 punti ravvicinati di Reggio. A Pizzo, e' stata analizzata l'acqua alla foce del fiume Angitola!!! Sulla costa ionica i criteri mi sembrano simili. Adesso la Calabria non avra' il mare piu' pulito d'Italia, ma credo che uno studio meno tendenzioso porterebbe alla luce risultati differenti. [Giacinto Callipo]Antonio Michele Cavallaro
Comunicato stampa del Comune di Cassano Ionio:
· Escherichia Coli? è il nome di un batterio che vive nel tratto digestivo di noi umani ma anche di diversi animali. Esistono molti tipi di Escherichia Coli (E. Coli) e la maggior parte di questi sono in realtà innocui; alcuni tipi invece, possono causare diarrea alle volte anche emorragica. |
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