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Il Dalhai Lama nelle terre di Pitagora PDF Stampa E-mail
Scritto da V.Barresi   
lunedì, 02 luglio 2012 18:18
ImageMa Pitagora era un buddista o Buddha era un pitagorico? Pitagorismo e buddismo due volti di una stessa spiritualità comune, due vie, due culture, una identica consapevolezza? Non per credere alle comuni teorie della reincarnazione, e neanche per confrontare i diversi esercizi concreti per educare il cuore addestrando la mente, guarda caso accade che proprio non lontano dal luogo dove scomparve misteriosamente il grande matematico, legislatore, filosofo, astronomo, scienziato e politico greco, lungamente vissuto a Crotone, ecco riapparire, esattamente duemila e cinquecento anni dopo, Sua Santità il XIV Dalai Lama, accolto in Basilicata. Mediterraneo mare dalle mille sorprese e dalle molteplici storie, specchio del fato e pianeta del mito, geografia copiosa di un robusto legame tra Oriente e Occidente. Che cos’è un dozzinale spot di un recente travel-book? No, o forse sì, comunque un ‘trailer’, l’annuncio di un eterno ritorno nelle terre di Pitagora, il periplo del tempo, il cerchio magico in un mondo, una storia alla ricerca di un'umanità perduta, il moto perpetuo di domande profonde e carsiche che vagano nel cosmo, in questa epoca della dissolvenza totale di miti e riti, costumi e cerimonie di antiche religioni?

Proprio lungo lo stretto ‘limes’ che divide Basilicata e Calabria sembra intravedersi, incredibile e inatteso, un luccichio, la scheggia di una pietra focaia che riaccende un timido fuoco, un primo frammento, possibile intreccio tra Oriente e Occidente, esattamente nel punto in cui il Dalai Lama, con la sua formulaica tibetana, inaugura la“Città della Pace per i bambini, un progetto nato da un’idea di Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976.

Un’idea nata sulla spinta della coraggiosa opposizione delle popolazioni locali alla decisione, nel 2003, del governo Berlusconi di costruire nella miniere del sale di Terzo Cavone un deposito per lo stoccaggio delle scorie radioattive. La Regione Basilicata finanziò, con un Accordo di Programma Quadro, un intervento denominato “Realizzazione della Città per la Pace in Basilicata”. E ancora oggi, ribadisce il presidente della Giunta regionale lucana Vito De Filippo, in questa regione si sta realizzando un progetto che sembrava un’utopia ma con la tenacia e la forza che i lucani in più occasioni hanno saputo dimostrare, quell’idea si sta edificando concretamente.

In viaggio lungo le mappe mentali, i sentieri filosofici e archeologici del pitagorismo magnogreco, il massimo esponente del buddismo tibetano, fa rivivere come in un’opera d’autore una colossale sovrapposizione d’immagini, segni e simboli, culture materiali e suggestioni interiori, che nell’incontro atteso sulla via della Magna Grecia, connoteranno una sintesi di esperienza pratica sulla vita, sul vivere e morire, su economia e altruismo, su potere e valori, su comunicazione e libertà, fino al disarmo, alla pace e alla compassione, fondamento etico che produce, come un loto in una mano, quel benessere interiore che ognuno è chiamato a coltivare.

Poi, quasi come in una fantacronaca recitata al telefono da Gianni Rodari, un disegno a colori improvvisato da Lele Luzzati, da qui non vedremo salpare le navi e i rostri di nuove crociate e guerre di civiltà. Soltanto il giorno dopo, quando ormai avrà colto il respiro ampio delle orme pitagoriche, accarezzato il vento risorgente e temprante della riva sud, quel Signore che guarda in basso ripartirà ripartendo dal centro del Golfo di Taranto, per porgere altrove l'epifania orientale della compassione.

E lui, il custode della direzione occidentale, indossando un diadema di Luce Infinita, il successore del Buddha cosmico, XIV Dalai Lama, potrà raggiungere Milano, per ritrovarsi di fronte al folto uditorio del Mediolanum Forum di Assago. Tanto che sui giornali si dirà: così parlò ai giovani lombardi di una nuova etica, una felicità perduta e ritrovata oltre e al di là delle religioni, uno stato di benessere, gentilezza amorevole, comprensione e apertura, che è anche "calore radiante".

Vito Barresi

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