Il Faro di FEDE |
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Scritto da +V.Bertolone | |
domenica, 17 giugno 2012 19:18 | |
![]() mons. Vincenzo Bertolone E ciò perché in tempi bui come quelli presenti, segnati dalla crisi dei mercati ed ancor più da quella dei valori, gli uomini sembrano tendere a dimenticare Dio, anche perché si riduce la persona di Gesù a un uomo sapiente ma ne viene affievolita, se non negata, la divinità. Per contro, per portare contributi più concreti a quella che è la situazione complessa di oggi in Europa e ai problemi di natura finanziaria, sociale e politica, è necessaria proprio una fede più consapevole e più vissuta. La fede, tuttavia, non si auto-conserva nel mondo; né si trasmette automaticamente nel cuore dell’uomo, ma deve essere sempre annunciata. Ed il suo annuncio, per essere efficace, deve partire da un cuore che crede, che spera, che ama. Deve crescere, dunque, l’impegno per una rinnovata stagione di evangelizzazione, che è il compito di cui debbono farsi carico non solo alcuni, ma tutti i membri della Chiesa, ogni battezzato e, soprattutto i genitori, ai quali spetta il compito di chiedere il Battesimo per i propri figli, di cooperare nella trasmissione del dono inestimabile della vita, di far conoscere loro Colui che è la Vita. Tangibile ed incisivo deve essere altresì, il contributo della comunità cristiana. La parola delle Fede rischia di rimanere muta, se non trova una comunità che la mette in pratica. Non a caso gli oratori, i campi estivi, le piccole e grandi esperienze di servizio sono ancora un prezioso aiuto per gli adolescenti lungo il cammino dell’iniziazione cristiana. Ma perché tutto ciò porti davvero frutto, come auspica il Santo Padre, è necessario che la conoscenza di Gesù si prolunghi oltre la celebrazione dei Sacramenti. E’ questo, come ricordava il Beato Giovanni Paolo II, il compito della catechesi, la cui specificità, “distinta dal primo annuncio del Vangelo, che ha suscitato la conversione, tende al duplice obiettivo di far maturare la Fede iniziale e di educare il vero discepolo di Cristo mediante una conoscenza approfondita e sistematica della persona e del messaggio di Gesù”. E’ la fede. E come fosse acqua non si smette mai di averne sete perché, per dirla con la scrittrice Susanna Tamaro, essa “non è passività. Apre alla vita. E’ lucidità, stupore, camminare e partecipare alla comprensione della vita. +Vincenzo Bertolone |
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