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Il "Teatro Comico" a Trebisacce PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
mercoledì, 23 maggio 2012 07:44

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Mundo durante il suo intervento, sulla destra il prof.Mangone
Organizzata dalle associazioni: “UNITRE” ed “ETA’ SERENA” di Trebisacce, ha avuto luogo martedì 22 maggio nella  cittadina marinara la presentazione dell’ultimo libro dato alle stampe dal prof.  Francesco S.Mangone dal titolo:  “Il Teatro Comico – Testi sugli anni ’50 e ‘60”. Come lo stesso Mangone ha spiegato nel corso dell’interessante serata, si tratta di testi teatrali scritti in età giovanile e che sono stati messi in scena svariate volte da diversi gruppi teatrali presenti  in Trebisacce, è stata proprio la richiesta continua di copie del manoscritto che ha indotto l’autore  a farne un libro.  Hanno relazionato Pietro Aino, Piero De Vita, Francesco Giuseppe Delia e Giuseppe Carbonara mentre  Filippo Garraffa ha letto con buona dizione alcuni brani  del libro in dialetto trebisaccese. E’ stato presente il neo-eletto sindaco avv. Franco Mundo, che  ha dato anche un suo contributo personale  alla manifestazione.

ImageNel ripiego interno della copertina leggiamo:  “Il teatro comico è un omaggio al tempo (sono i miei primi tentativi di scrittura). La raccolta consta di tre opere: i primi due testi in vernacolo, La Beffa e I Camaleonti, hanno come lasso temporale gli anni ’50. Raccontano in modo comico e farsesco, con spunti paradossali, della vita dei nostri paesi….” 

Il terzo testo  è un atto unico dal titolo “D.C. ci vuole così” e tratta delle aspettative dei giovani nel periodo del cosiddetto “boom economico italiano”, una intelligente e sottile satira sul cambiamento dei costumi degli italiani e dei meridionali in particolare.  

Mentre nei primi due testi si evidenziava  l’evoluzione (o involuzione?) dei contadini passati dall’asino alla lambretta e all’utilitaria, dalle campagne assolate alle fabbriche del nord con  “….un enorme flusso migratorio (una peste per il Meridione) che la nascente industria del Nord saprà accogliere e trasformare ben presto in mano d’opera a buon mercato, a Torino e a Milano”;  nel secondo testo, ambientato negli anni ’60,  si narra della seconda ondata emigratoria, quella dei giovani, affrancati dal gregge e dalla zappa, acculturati ma disoccupati, che si accontenterebbero anche  di un piccolo posticino nei meandri della burocrazia, ma sono costretti anche loro a cercare miglior fortuna nelle grandi aree industriali del Nord.

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Il prof.Piero De Vita
Particolarmente interessante è stato l’intervento del prof. Piero De Vita che ha portato personalmente in scena diverse volte le opere contenute nel libro, ottenendo sempre grande successo.  De Vita ha anche posto l’accento sull’importanza del  dialetto, che in qualità di lingua madre (l’italiano è una seconda lingua che s’impara a scuola) dà maggiori e colorite possibilità espressive e quando non si trovano i termini giusti si fa ricorso al linguaggio della gesticolazione contrappuntata da espressioni e suoni che accentuano e rafforzano il senso dl discorso.

Una serata tutto sommato piacevole che ha incuriosito gli astanti che, alla fine, con un modesto contributo che sarà devoluto in beneficenza,  hanno  preso il libro da leggere, magari in compagnia di qualche amico per  fare qualche risata e magari qualche riflessione su un tempo passato, da molti vissuto, che, comunque, non ritornerà più.

Il prf.Mangone ha scritto e pubblicato diversi libri di poesie e romanzi, è stato insegnante presso il liceo scientifico di Trebisacce dove vive e continua a scrivere.

Il libro è stato stampato dalla Tipolitografia Ionica di Trebisacce, chi volesse averne una copia può rivolgersi direttamente all’autore.

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