Confessa la madre e moglie assassina |
Scritto da A.M.Cavallaro | |
giovedì, 03 maggio 2012 08:13 | |
I dubbi relativi al dramma di Villapiana, in cui hanno trovato la morte un padre di 67 anni e sua figlia di 27, sono stati sciolti dopo la confessione della, rispettivamente, moglie e madre delle vittime: Domenica Ruggiano, anche lei ferita ad un fianco; alla fine non ce l'ha fatta ed ha ammesso di essere stata lei l'autrice del duplice delitto. Ancora un dramma familiare consumato fra le mura domestiche, in quella casa dove sarebbero stati vissuti, secondo quanto raccontato dall'omicida agli inquirenti, quotidiani atti di prevaricazione e di intolleranza fra i due coniugi. Ripicche, mugugni e rimbrotti espressi magari in modo molto pesante che la donna non ha sopportato più e quindi la folle decisione di farla finita. Prende il fucile da caccia del marito, che probabilmente aveva già usato, e scarica due colpi quasi a bruciapelo sull'uomo che si accascia davanti la porta di casa, poi rientra e spara altri due colpi sulla figlia ancora a letto, infine ricarica l'arma e tenta il suicidio, probabilmente punta l'arma contro il proprio petto, ma il fucile è lungo, le mani non hanno più la fermezza di prima e il colpo la ferisce all'anca, si trascina sul letto e lì aspetta la morte, che però non sopraggiunge grazie ad un passante che, visto il cadavere dell'uomo nel giardinetto dà l'allarme. I carabinieri, prontamente accorsi la fanno portare in ospedale a Rossano e raccolgono le prime sconnesse dichiarazioni secondo le quali un estraneo sconosciuto avrebbe compiuto la strage.Ma i dubbi sulle sue disordinate parole permangono e nelle fasi successive alla fine confessa tutto. Riguardo ai motivi che l'hanno spinta ad uccidere anche la figlia, la donna pare abbia detto che quest'ultima aveva una relazione non gradita con un uomo che l'avrebbe fatta soffrire e da quì la crudele e tragica decisione. Ma, aldilà del semplice racconto di quanto accaduto, lascia sgomenti il dover ammettere che sempre più viviamo in mezzo ad un prossimo che non conosciamo, vicino a gente che apparentemente vive una vita tranquilla, ma che dentro di se cova sentimenti di odio inconfessabile che portano, poi a soluzioni estreme. Quale monito trarre da fatti terribili come questo? Certamente di prestare maggiore attenzione a quei segnali, anche deboli, di sofferenza e di intolleranza che ci vengono dagli amici o dai nostri cari e magari con poche e semplici parole, un abbraccio, un bacio trasmettere loro il nostro affetto e la nostra comprensione. Domenica non ha avuto nessuno con cui confidarsi e sfogare il suo disagio ed ha pensato di risolvere tutto dando la morte e farla finita. Da cristiani possiamo solo pregare per le due povere vittime e per l'assassina che certamente porterà per tutta la vita un pesante fardello sulla propria coscienza. A.M.Cavallaro |
< Precedente | Prossimo > |
---|