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E’ NATA UNA SCRITTRICE? PDF Stampa E-mail
Scritto da L.Imperio   
venerdì, 30 dicembre 2011 15:33
ImageLa coscienza è una sfera della psiche umana che coordina i nostri processi interiori consapevoli. Io consapevolmente ed avidamente mi sono accinto a leggere il racconto di ISA GUARINO FERRARI: Briellino da Agore-Settembre2000- La forza di una famiglia. Di lei, scrittrice, non ho mai sentito parlare nella nostra Comunità Lauropoletana, né, penso, che Isa avesse nutrito velleità di classificare quanto annotava nel suo diario “Lionardio” come componimento letterario. Probabilmente, lei coltivava solo il desiderio di raccontare e di raccontarsi, ma ho motivi di credere, che lo facesse più per esternare i propri sentimenti che rincorrere la “ fama “ di scrittrice. E lo ha fatto, quasi per gioco, divertendosi, attraverso la costruzione di un racconto a carattere dialogico e di ampiezza abbastanza misurata.  Isa non sapeva che , consegnando all’ editore i suoi tredici capitoletti del suo libricino, avrebbe fatto diventare il suo gioco molto interessante, molto interessante dal punto di vista letterario. Tant’è che la casa editrice MEF- L’ AUTORE LIBRI DI FIRENZE le pubblica il libro col titolo: BRIELLINO DA AGORE-Settembre 2000, con sottotitolo la: La forza di una famiglia.

 Proviamo anche noi a cimentarci, non a recensire il testo del lavoro, il che sarebbe troppo bello e non ne siamo capaci, per cercare di  scoprire e comprendere i meriti espressivi e comunicativi del lavoro ed unirci  al giudizio della casa editrice. Così facendo, ci sembra di rendere un omaggio meritato e doveroso a chi, comunque,ci ha regalato momenti di lettura amena e ha soddisfatto le nostre attese.

Entrando nel merito del commento del testo, possiamo affermare che la forma dialogata usata si è ben sposata con ciò che l’ autrice voleva far sapere. Lei, infatti, non aveva verità da affermare, da proclamare, aveva solo le “sue” incertezze, le incertezze dell’ età giovanile e della formazione e non vedeva oltre “ IL SUO NASO “. Cercava, però, delle verità, dei modi comportamentali a cui attingere e farne tesoro, cercava valori universali da utilizzare per dare pienezza alla sua vita. Ed Isa, cercando e osservando, scrutando e scarabocchiando, ha fatto scaturire i suoi orientamenti dalla sua prosa.La fonte dalla quale ha attinto è stata la famiglia, la famiglia paesana, la famiglia meridionale, la famiglia dalla quale ha tanto ricevuto. Ha dato voce nei dialoghi alla mamma, al papà, al nonno, alla nonna, agli zii, ai parenti, a tutti gli elementi del nucleo familiare dai quali si è sempre sentita protetta.

Ha fatto dire a questi  personaggi, con linguaggio scorrevole , semplice, logico, corretto degli assiomi dalla saggezza indiscutibile.Isa ha, altresì, mirabilmente coniugato i fatti raccontati con gli attori, con i contesti temporali, con gli oggetti dell’ambiente, con i significati delle parole. E ha parlato di AMORE, di AMICIZIA, di RAPPORTO tra genitori e figli, di GIOCO che funziona, di CODICE NORMATIVO, di ASSOCIAZIONISMO, del VOLONTARIATO, dei VIZI e delle VIRTU’ del genere umano,dei PIACERI degli sport amatoriali, della GELOSIA, delle PAURE, del PRIMO BACIO, della PREPARAZIONE ALLA SESSUALITA’, dell’OMOSSESSUALITA, dell’INNAMORAMENTO, dello SPECCHIO, di MASSIME DI SENECA, dello SPAZIO nel cuore, della PREGHIERA E DELLA FEDE RELIGIOSA, dell’INTERIORITA’ della persona, dell’IMPORTANZA della politica.

E dov’è arrivata la nostra scrittrice? Ad enunciati di questo genere che fanno da titolo ad ogni capitolo del libro: gioco molto per far crescere la bambina che è in me; guardo con i miei occhi, ma non vedo;  la noce ha il guscio, io ho la famiglia; ecc. ecc.V’invito a leggere il libricino di appena sessantasei paginette.                                 

Luigi Imperio

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