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Sibari

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Per Sibari solo il "Volo Pindarico" PDF Stampa E-mail
Scritto da A.M.Cavallaro   
sabato, 10 dicembre 2011 22:07

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Il ministro Passera
Le esternazioni del ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera sono state chiare, precise e sono il definitivo "funerale" per il tanto desiderato aeroporto di  Sibari o della provincia di Cosenza se si preferisce. Ecco come  Nicoletta Cottone sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" racconta l'intervista rilasciata dal ministro: "Il sistema aeroportuale italiano va razionalizzato diminuendo il numero degli scali, «non si può più andare avanti con la filosofia di un aeroporto in ogni provincia senza avere collegata in maniera adeguata tutta la logistica con porti e aeroporti e ferrovie collegate insieme e non in parallelo come accade ora con i risultati negativi che oggi vediamo. Dobbiamo fare in modo di avere aeroporti, anche pochi, ma grandi centri che possano tenere collegata l'Italia al resto del mondo» - Passera ha sottolineato che nel campo dei trasporti nel nostro paese non può dire di essere ai vertici del mondo «da quasi nessun punto di vista» solo  «tantissime iniziative disarticolate» facendo riferimento alle diseconomie e alla non sufficiente integrazione dei vari mezzi di trasporto. Bisogna usare «al meglio la concorrenza naturalmente regolata. L'autorità sui trasporti prevista nel decreto é simbolicamente rappresentativa dell'accelerazione che vorremmo portare in questi campi. Siamo a una drammatica carenza di risorse e quindi bisogna decidere le priorità: ciò che é prioritario é quello che ci collega all'Europa».

Ecco che tutte le nostre speranze di poter aver a poche decine di minuti un aeroporto che potesse portare turisti e permetterci una mobilità rapida ed efficiente se ne vanno a farsi benedire. Tra l'altro Trenitalia ha tagliato ben 21 treni di lunga percorrenza e la stessa Alitalia 52 voli da e per la Calabria.

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il S.Anna è da chiudere?
Il mitico treno "Crotone-Milano che tanti di noi hanno preso per proseguire poi il viaggio verso la Svizzera, la Germania e altri paesi del Nord-Europa, non c'è più, cancellato non solo il notturno ma anche il diurno, chi vuole andare a Milano in treno deve prima raggiungere Paola o Bari con treni radi e lenti. Ci vogliono isolare e i nostri governanti regionali cosa fanno? NULLA. Tanto loro in treno non ci hanno mai viaggiato, con i nostro voti si sono ingrassati come capponi, ma attenti questi pennuti prima o poi finiscono in pentola o allo spiedo, se non in galera, e farebbero bene a cominciare a darsi da fare affinchè in questa situazione di crisi generale la Calabria non debba essere la regione che più di tutte dovrà pagare un prezzo altissimo.
Il servizio di trasporto ferroviario è profondamente mutato da quando le vecchie FS interamente di proprietà dello Stato sono diventate società per azioni private, ma vediamo come sono cambiate le cose e soprattutto che cosa hanno provocato i cambiamenti apportati.       

ImageNel 1992 nacque Ferrovie dello Stato - Società di Trasporti e Servizi per azioni, nel 2000 si costituì Trenitalia SpA (già Italiana Trasporti Ferroviari SpA), a cui fu affidato il trasporto di merci e di passeggeri. Nel 2001 fu costituita  Rete Ferroviaria Italiana SpA che ebbe l'incarico di occuparsi della rete e delle stazioni. Questo stravolgimento organizzativo ha portato alla ricerca del profitto  tralasciando quella che era la filosofia precedente e cioè quella del servizio al cittadino prima di tutto. Infatti il personale è stato ridotto drasticamente di più del 50%  rispetto ai primi anni '90 e con l'alta velocità che ha premiato solo regioni del centro-nord si è riusciti a far quadrare i bilanci ed a chiuderli addirittura in attivo, impresa certamente lodevolissima, per la quale, però, si è passati come panzer sulle necessità e sul diritto sacrosanto alla mobilità dei cittadini. La nostra regione avrebbe potuto fare la voce grossa, ma doveva anche sborsare qualche milioncino perchè i treni di lunga percorrenza, che non interessano i "padani" continuassero a  viaggiare per e dalla Calabria, così non è stato e quindi non ci sono più treni diretti per Milano, Torino, Bologna ecc ecc ecc.  
La privatizzazione dei servizi pubblici è perniciosa perchè non persegue finalità sociali ma solo di lucro e il lento ma continuo inserimento dell'interesse privato nelle ex-aziende di stato porterà all'azzeramento di alcuni servizi che fino a pochi anni fa sembravano certi e intoccabili.

Antonio Michele Cavallaro

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