Programmato (Poesia) |
Scritto da M.Miani | |
giovedì, 17 novembre 2011 08:38 | |
Questa volta il poeta Michele Miani ci ha inviato una poesia che potremmo definire “autobiografica”, infatti i riferimenti ad alcuni avvenimenti che hanno segnato duramente alcuni momenti della sua vita, sono chiari per chi conosce la storia den nostro amico. Il destino non è stato particolarmente generoso con lui facendogli perdere subito la mamma immediatamente dopo il parto. La nostra vita può sembrare “programmata”, ma non siamo forse inseriti, ognuno di noi, in una trama incrociata che si sviluppa giorno dopo giorno in funzione non sempre di nostre scelte, ma di casualità, incontri, avvenimenti tristi e lieti che sono disseminati lungo il nostro breve percorso vitale? Si può credere ad una programmazione che chiamiamo “destino” , ma quanto c’è di nostra personale scelta negli accadimenti che condizionano poi presente e futuro non solo nostri ma, spesso, anche di altri: figli, amici, parenti ? Sono, alla fine, sempre le scelte nostre o di qualcuno da cui dipendiamo che condizionano e determinano gli avvenimenti della nostra esistenza. Grazie Michele per questo ulteriore spunto di riflessione che ci hai regalato.
Programmato Iniziò Con un urlo di meraviglia Dopo novi mesi scuri nella placenta camera sacrale. Passarono poche ore sole Si presentò puntuale il fato rivendicando il corso del programma.I n fasce non era gioia a spingermi ma dolore che mi strozzava l’animo. Così giunse di corsa trafelata L’ostetrica condotta richiamata appresso un medico anziano di modi spicci e sbrigativo. Con pochi tagli mi liberò veloce da quella stretta che il destino aveva innanzi programmato. Comunque il fatto non recise L’ombelicale nastro che mi legava Saldato al mio sconosciuto fato. L’oroscopo astrale diceva chiaro V’erano tappe obbligate e fisse Arrivò di subito antica amara La compagna di noi umani La monotona sorella morte Falciò impavida mia madre. Di dopo il caso prese più corpo Trascinando nel mondo della follia Mio padre ancor aitante e giovane. Intanto inosservato e zitto Mi fece discromatico ignorante Diabetico negli anni che seguirono Ipovedente, con sordità incipiente Al tempo giusto si presentò Un’ernia inguinale destra Che s’imparentò con quella All’inguine sinistro tutto da programma Il cuore quasi per naturale simpatia Incominciò a fare dispetti e bizze Lanciando aritmie veloci Picchi di affanno e bizzarrie strane. Il naso era nato contorto e deviato come formato era difficile captare gli odori vaghi e le puzze nauseabonde non parlo di dolori reumatici c on artrosi e artriti disposte nelle ossa di braccia, ginocchi, spalle infine nella cervicale in basso al capo. Tutto accettato a forza Costretto dal programma programmato Da un tale innominato, che spinto Dalla voglia di giocare col fato Mescolava la vita con il gioco D’indovino e mago del destino Così m’innamorai, mi sposai Con una sposa che in ignoto Mi conosceva da una strana Somma combinazion di stelle Simboli astrali congiunzioni Di sole, astri, pianeti e mondi Che aveva fissato anno, mese Giorno, ora dell’incontro Precisa e senza intoppi All’istante esatto si presentò Puntualmente l’evento destinato Tutto questo in barba alla coscienza La conoscenza, la gnosi ed il parere Del verbo conosciuto libero arbitrio Che froda il libero pensiero La libertà d’analisi e di scelta. Da tutto questo strano giro oscuro È certo che quando arriverà l’ora Chi verrà a cercarmi non capirà ragioni Ottusa volontà di vivere, libertà d’intenti. Con una scusa vana e vera mi dirà Seriosa, convinta e frettolosa “È il programma che si è combinato Al fin del ciclo tuo di vita”. Miani Michele |
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