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"Il Foglio volante" di ottobre PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Iannaccone   
lunedì, 24 ottobre 2011 08:17

ImageÈ già pronto e sarà spedito a giorni agli abbonati “Il Foglio volante” di novmbre 2011. Vi si trovano, tra l’altro, testi di Loretta Bonucci, Aldo Cervo, Mariano Coreno, Carla D’Alessandro, Francesco De Napoli, Amerigo Iannacone, Pietro La Genga, Giorgio Pagano, Silvana Poccioni, Maria Stella Rossi, Patrick Sammut, Adolf P. Shvedchikov, Gerardo Vacana, Salvatore Violante.

Chi desideri abbonarsi o ricevere copia saggio, si può rivolgere a o può telefonare al n. 0865.90.99.50. Riportiamo, qui di seguito, l’articolo di Giorgio Pagano “L’Italia perde anche le ali, oltre alla dignità rimasta” e la nota “Auto e self” della rubrica “Appunti e spunti - Annotazioni linguistiche”.

L’Italia perde anche le ali, oltre alla dignità rimasta

 

L’Italia perde anche le ali, oltre alla dignità che è rimasta. L’assurda idea dell’Alitalia di obbligare l’equipaggio a parlare inglese, sia fra loro che nelle comunicazioni di servizio, è figlia del colonialismo mentale più bieco e del disprezzo per il patrimonio linguistico-culturale del nostro paese. Nell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia la compagnia di bandiera lavora per la disgregazione del cemento linguistico del paese, noncurante dei messaggi del capo dello Stato per l’unità contro la secessione. I madrelingua anglofoni avranno più possibilità di lavorare nelle linee aeree italiane dei madrelingua italiani, a dispetto dei diritti umani linguistici dei gio­vani che cercheranno un impiego nella compagnia aerea nazionale, nel grave momento di crisi occupazionale che il paese sta attraversando.

La compagnia aveva già subito sanzioni dall’Antitrust per le condizioni tariffarie e quelle generali di trasporto redatte unicamente in lingua inglese per l’acquisto dei biglietti online. Un simile precedente, che chiama in causa la trasparenza dell’azienda verso i consumatori, deve far riflettere su questo secondo episodio di utilizzo scorretto dell’inglese, che i passeggeri non sono tenuti a conoscere da nessuna normativa e quindi non avranno modo di comprendere i dettagli di situazioni di emergenza senza essere costretti a domandare personalmente assistenza alla hostess o agli steward.

L’Alitalia, cosi facendo, raggiunge il punto più basso della sua lunga svendita senza che nessuno glielo abbia imposto.

Giorgio Pagano

Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto

 

 

Auto e self

 

L’autodiagnosi è la diagnosi che ci si fa da soli e l’autobiografia è la biografia di chi scrive, ma l’autosalone non è un salone dove ci si può fare la barba da soli e l’autolavaggio non l’abluzione che ognuno si fa da sé. Il fatto è che qui l’elemento “auto-” ha perso il suo significato originario di “sé stesso” (dal greco autós), per assumere il significato di “automobile” di cui è abbreviazione. Da qui le parole composte “autosalone”, “autolavaggio”, “autorimessa”, “autoaccessorio”, “autocentro” e simili, invece di “salone auto”, “lavaggio auto”, ecc., con un ribaltamento della parte determinante e quella determinata, secondo il sistema anglosassone. E nel valore della componente “auto-” nel suo significato originario viene oggi usato l’inglese self. Tanto per cambiare.

Amerigo Iannacone

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