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I fiori dei ciliegi (poesia) PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Miani   
sabato, 30 luglio 2011 07:22

ImageChi, da giovane,  non è stato talvolta folgorato da improvviso amore? Magari si trattava solo di una cotta che però ci ha fatto star male, quanto solo da ragazzi si può star male. I battiti accelerati del cuore, il tremore leggero delle labbra solo alla vista dell’oggetto di quell’attrazione ci faceva sognare storie impossibili delle quali, magari solo dopo qualche giorno, non ci si ricordava più. Pensando ad una di quelle forti “infatuazioni” giovanili l’amico poeta - di lungo corso ormai - Michele Miani, con la sensibilità che lo contraddistingue, paragona quelle improvvise esaltazioni amorose e la loro successiva  e altrettanto repentina fine, al florilegio strepitoso dei ciliegi dai petali dal cangiante colore bianco-rosa e alla loro caduta che non avverrà sul duro arido terreno, ma su di un molle prato verde, a significare la speranza per un amore più duraturo e saldo nel tempo. Spero di aver interpretato bene i poetici pensieri di Michele che se ne andrà in vacanza lasciando queste belle rime e i  saluti per tutti i visitatori del sito.

I Fiori dei ciliegi

Davanti agli occhi nostri ipnotizzati

All’equinozio di primavera

I candidi petali

Dei fiori di ciliegio

Colpivano la fantasia

Risvegliando i sogni

Intorbiditi dal gelo dell’inverno.

Sotto i rami ci fermavamo

Con i nostri desideri d’amore

Li guardavamo timidi innamorati

Speranzosi di lieti eventi

Di fortune amorose.

Sogni teneri erano i nostri.

 

Noi due ignari dei samurai

Non vedevamo il color bianco

Virare veloce al rosa.

Il petalo effimero

Fragile, caduco, leggero

Ala di farfalla

Mollemente scivolava

Posandosi languido ancor rosa

Sull’erbetta verde del terreno

Prendendo il giallo

Dall’arcobaleno magico di marzo che moriva

Quando al sole la pioggia si sostituiva

E il vento fermava la bonaccia.

 

Il destino non ci amava

E la fortuna non fu benigna,

Piegò nel tempo di Cupido l’arco

Lasciando cader la freccia

Appuntita dell’amore

Per noi non vi fu scampo.

Le parole della nostra favola

Scivolarono nel vuoto

Come i petali rosa dei ciliegi.

Tra i colori vinse il giallo,

Colore della morte

La tinta ci fece ombra

Finché l’amore non morì.

 

Restammo soli disuniti

A rimirar i bei fiori

Tricolori del ciliegio,

Disincantati dal tempo

Martiri dell’amore.

 

Michele Miani

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