Il governo Berlusconi-Scilipoti |
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Scritto da C.Cornaglia
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sabato, 16 luglio 2011 06:47 |
La "faccenda" Scilipoti, ex deputato di IDV e passato nelle file del PDL ha suscitato non poche polemiche, aumentate a dismisura quando il premier scrive una prefazione al libro che lo stesso Scipoti ha scritto per "chiarire" il suo trasformismo e lo 'difende' proclamandolo "vittima della vera macchina del fango". "Questo libro - scrive il presidente del Consiglio - è un sasso gettato nello stagno dell'ipocrisia politica oggi alimentata da quell'egemonia culturale della sinistra che non cambia mai i suoi metodi e si culla nell'illusione di una sua pretesa superiorità etica". Berlusconi ricorda il percorso che ha portato Scilipoti a entrare nelle fila della maggioranza e poi attacca: "Questo è bastato perché contro di lui venisse scatenata quella collaudatissima 'macchina del fango' che negli ultimi vent’anni ha causato un gran numero di vittime". Berlusconi, come al solito se la prende con i mass-media, dimenticando che gli appartengono quasi tutti. L'ing. Cornaglia non perde questa ghiotta occasione e ne trae "un'ode" che vi proponiamo nella seconda parte.
Il governo Berlusconi-Scilipoti
di Carlo Cornaglia
Nel salon del Mappamondo il buon gusto tocca il fondo: c’è lo show dei due burloni, le due autentiche attrazioni
da scenette demenziali, due figuri quasi uguali che con il vestito blu fan l’amore a tu per tu.
Uno è Mimmo Scilipoti, il campion degli Iscarioti, banderuola da strapazzo che ti invita allo sghignazzo.
L’altro è l’Unto del Signore, esemplar di corruttore, omarin che chiagne e fotte, da furbon di tre cocotte.
In un libro si racconta Scilipoti che si adonta d’esser sottovalutato: “Cento e più bimbi ho salvato
dalle strade brasiliane e poi con fatica immane la favelas visitai, più di ventimila ormai,
sì che le suore luigine mi intestarono alla fine una sala di lettura… Ma nessuno se ne cura.
Son per tutti un traditore e non un benefattore. I miei non son ribaltoni poiché credo in Berlusconi
che del far bene è l’essenza. La mia è presa di coscienza!” Silvio è stato il prefatore e il brillante relatore
sull’autore Scilipoti: “Uno che non vende voti, ma fa il bene del paese. Uno che nulla mi chiese
se non che gli fossi balia per il bene dell’Italia. Un eroe perseguitato, aggredito, diffamato
dai compagni con violenza, Mimmo è ormai la quintessenza della lotta ai comunisti per far un bel repulisti!”
Fin della presentazione. Scilipoti e il Capellone van per man verso le celle, Silvio per le marachelle
e la pluricorruzione, Scilipoti, il re peone, a giudizio rinviato per avere calunniato
e per falso in documenti. Del suo libro coi proventi pagherà del Cavaliere la penale all’Ingegnere |