Se De Gasperi tornasse dall'aldilà, dopo aver visto quel che succede nel parlamento italiano, tornerebbe sicuramente di corsa nell'oltretomba. Come siamo caduti in basso! Si condannava la cosiddetta "prima Repubblica" accusandola di inciuci, complotti clientelismo e chi più ne ha più ne metta, ma lo schifo a cui stiamo assistendo in questi giorni non si era mai raggiunto. Ieri sera l'imprenditore veneto Massimo Calearo, eletto in parlamento nelle file del PD, all'intervistatore candidamente diceva di aver fatto il suo dovere votando contro la sfiducia al governo e parlava dell'incontro "casuale" (dice lui) con Berlusconi dal quale riceveva i ringraziamenti, con un certo compiacimento. Mentre in parlamento si compiva il fattaccio, per le strade di Roma incalzava la guerriglia urbana. Un amico poeta romano, Aurelio Albanese, ci ha inviato due sue poesie che vi proponiamo, ci sembrano azzeccatissime.
Brucia roma
Roma amore mio, perduto
brucia tutta Roma
e il partito dell'amore!
Falli godere! Fini,
Bossi, Berlusconi,
Di Pietro, Buttiglione
Casini e Bersani
Belpietro Maroni.
Falli tremare e godere!
A noi nella fame
a lor nelle fiamme.
Che vergogna !!
Oggi 14 Dicembre 2010,
sa di schifo e vergogna
quel voto al senato, dettato
da una politica prostituzione,
che istituziona l'amorale
compravendita dell'onore
di parlamentari poco seri,
che per una poltrona
e biechi altri interessi,
svendono il nostro paese
con banali scuse.
Che schifo, sono costretti
a provare i nostri ragazzi,
che come noi anch'essi
pagano il più alto pezzo,
d'un amorale modo d'agire
di quella carica del consiglio,
che di costituzionale pare
abbia solo il suo portafoglio.
E quanta altra vergogna,
porrà ancora l'Italia alla gogna
e ci umilierà e disonorerà
agli occhi del mondo,
costringendo a pensare
milioni di persone perbene,
che gli italiani sian solo capaci
di avere, mafia e camorra.
Quale delusione profonda,
si prova nell'acclarare
che, nel nostro paese in realtà
nessuno ha una reale
voglia di cambiare nulla,
perchè a tutti conviene
fingere e lasciare,
che l'immondizia rimanga
allo stato attuale.
di Aurelio Albanese
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