Come sarà la cattedrale |
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sabato, 17 aprile 2010 19:07 | |
"Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II la struttura del presbiterio fu totalmente rivoluzionata. Innanzitutto, siccome la Messa veniva nuovamente detta dal celebrante rivolto verso i fedeli, l'altare fu portato in posizione più avanzata rispetto a prima, e fu separato dal tabernacolo che venne incastonato in un muro, oppure posto, in posizione decentrata, su di una colonnina oppure persino in un altro vano della chiesa. Un'ulteriore apertura verso i fedeli fu data dalla rimozione delle balaustre e fu introdotto anche un nuovo elemento: l'ambone, da cui si leggono il Vangelo, i Salmi e le Letture." Nelle chiese più antiche, ovvero quelle Ottocentesche e barocche, in cui erano presenti la balaustra e l'altare addossato al muro, o furono costruiti dei presbiteri (con altare, tabernacolo, sede ed ambone proprio al di fuori del recinto della balaustrata) o quest'ultimo fu parzialmente, o totalmente, rimosso e l'altare post-conciliare, se non costruito ex-novo, fu smembrato dalla sua cona. Dei celebri esempi di questi interventi sono la Cattedrale di Notre Dame a Parigi, ove è stata rimossa la balaustra in favore di un nuovo altare moderno, il Duomo di Milano, ove l'altare è stato smembrato, e la Cattedrale di Santa Maria a Dublino, dove l'altar maggiore originario è stato completamente rimosso in favore di uno moderno.
Attualmente, ovvero dopo la riforma liturgica creata, approvata e attuata dal Concilio Vaticano II, le parti principali che formano il presbiterio di una chiesa cattolica sono: * l'altare, ove si svolge il Supremo Sacrificio dell'Eucaristia; * l'ambone, ove si leggono le letture, i salmi ed il Vangelo; * la sede, ove siede il celebrante; * il tabernacolo, ove vengono riposte le ostie consacrate alla fine della Messa." E' chiaro che pretendere che "neanche un pietra" venga rimossa rimane un pio desiderio, oltretutto fuori dal tempo. L'adeguamento avrebbe dovuto già essere realizzato da tempo, visto che le altre diocesi l'hanno già fatto, quindi è anche priva di fondamento qualsivoglia congettura che vuole far apparire il nostro attuale vescovo, come quello che "vuole distruggere"; penso, invece, che abbia recepito perfettamente i dettami del Concilio Vaticano II° e abbia perseguito con tenacia e convinzione il non facile compito di reperire i fondi necessari per poter eseguire i lavori. Si parla di tre milioni di Euro, che non sono pochi, ma che non sono neanche tanti se si dovrà intervenire anche sul consolidamento dell'intera struttura per renderla sicura nel caso di movimenti sismici. Durante la serata sono state lette anche due lettere inviate al vescovo da altrettanti nostri concittadini, per la cronaca Antonio Iacobini e Aldo Viola, che hanno sorpreso e non poco l'auditorium per le azzeccate e circostanziate argomentazioni, anche di carattere liturgico, con cui hanno plaudito l'iniziativa e ringraziato mons. Bertolone per essere riuscito a dare il via al progetto. L'architetto aquilano Sestino Frezzini (autore di una monografia dal titolo "Basilica di San Pietro in Vaticano" edita da ATS e facente parte della collana "Minimonografie dei luoghi d'arte") progettista e direttore dei lavori, ha illustrato con dovizia di particolari i diversi aspetti delle modifiche che saranno apportate. Da quanto si è capito il trono verrà "smontato", si toglierà la balaustra frontale e quelle laterali verranno spostate verso l'esterno, l'altare dovrebbe rimanere, ma, a questo punto, venendo a mancare di funzionalità, sarebbe forse meglio se venisse anch'esso smontato e magari collocato in un'altra zona della stessa cattedrale. Nel disegno che proponiamo e che abbiamo estrapolato dal web, si può ben capire come è stato concepito un presbiterio perchè sia adeguato alla riforma liturgica. Ci auguriamo che i lavori vengano conclusi nei tre anni previsti per non privare a lungo i numerosi abituali frequentatori della cattedrale del preferito e tradizionale luogo di raccogliemento e di preghiera |
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