Costituzione? Bolle di sapone... |
Scritto da M.Miani | |
lunedì, 08 marzo 2010 16:16 | |
Non vi sono parole per dire quanto d’impossibile sta succedendo in questi giorni in Italia. L’accaduto voluto o no è ridicolo, ed è sbalorditivo per la piega che ha preso, e per la soluzione che è stata presa. Politici pasticcioni? Politici sprovveduti? O politici intriganti che hanno spinto lo stato in una situazione d’instabilità? Mai successa una vicenda così nella storia della repubblica, in ogni occasione di elezione, quando arrivavano i tempi di presentazione delle liste, erano tutti pronti per arrivare primi a presentarle, conoscendo bene le regole imposte dalla normativa. Mi pare, che noi poveri cittadini, ci siamo stancati di questo continuo stillicidio dell’ordinamento statale
Le regole sembrano fatte solo ed esclusivamente per il popolo che le deve rispettare e guai a incorrere in una dimenticanza, vi sono pene pecuniarie e provvedimenti che possono limitare anche la libertà personale. Quando accade un fatto del genere, dall’altra parte di ogni sportello, si trova gente sorda, muta che si trincera dietro un regolamento, una norma, una legge, e tu povero diavolo devi chinare il capo senza avere alcuna spiegazione. Mi capitò, quanto esisteva come moneta la lira, che andai all’ufficio di riscossione tributi, pagai le cartelle, chiedendo se vi era qualche arretrato e mi presentarono una cartella inevasa per una lira, ho scritto una lira. Chiesi ragione, perché si riferiva ad anni passati, chiesi spiegazioni del perché non mi era stata spedita la cartella. Perché non era stata annullata considerando la spesa per tenerla in vita. Niente nessuna spiegazione. Il muro. Ora i nostri cari politici sono andati in fibrillazione per l’esclusione dalla gara politica di una loro parte, per cosa non si è capito bene, né per come, ma, certamente, per aver disatteso le regole, e non volendo e potendo subire uno smacco così pesante, ingiurioso, così dannoso hanno preteso un cambio delle regole. Preteso che la nazione si facesse carico dei loro sbagli, delle loro cretinate, della loro faciloneria, una volta presi con le mani nel barattolo della marmellata. Non vogliono pagare come i comuni cittadini e non pagheranno da come si sono svolti i fatti successivamente. La loro colpa è stata grave, gravissima. Si può dire di più, è stata inqualificabile. Oltre a tutto hanno messo in ridicolo la nazione di fronte a tutto il mondo, la loro medesima maggioranza al governo, con la speranza che qualcuno mettesse una toppa alla loro stupidaggine. Cosa che alla fine è stato fatto. Anche con la compiacenza di qualche politico dell’opposizione. Perché? Ora è pur vero, che non facendo concorrere una parte politica alle elezioni, i risultati potevano essere turbati da quest’assenza, questi non sarebbero stati la vera espressione del popolo, è giusto detto, ma noi cittadini cosa ci dovevamo aspettare. Ci sono percentuali altissime di votanti assenti ad ogni chiamata in causa, e, i risultati delle elezioni non sono mai stati inficiati da queste assenze, ergo, se ne deduce forse che, chi è eletto, con suffragi così bassi, non governa o forse si dice che le elezioni sono improprie e non rispecchiano la volontà del popolo? Nessuno lo verrà a dire mai, le regole sono queste, la costituzione è rispettata. Allora perché la costituzione non è stata rispettata nel caso? Considerando tra l’altro l’evasione delle norme voluta o non voluta dalla parte politica di cui ancora non capisco la vera volontà. Perché il governo della destra tutta, ha fatto tanto per ripescare le liste non presentate? Perché erano liste di destra? Perché è stato ricattato da suoi membri forse giacché erano danneggiati alcuni componenti della destra che aveva le mani in pasta nella formazione delle liste? Non poteva fare buon viso a cattivo gioco? Forse che nel caso non si da una zappa sui piedi con rischi maggiori in altre regioni ed ha fatto un autogol? Mentre i capilista ed i personaggi inclusi in lizza, per essere eletti, hanno fatto le loro pressioni su Berlusconi e l’hanno messo alle corde, quest’ultimo e salito al colle, e, convinto di dover salvare dalla défiance i suoi collaboratori, ha messo di fronte al fatto dolente il presidente Napolitano, invitandolo a voler firmare il decreto per il buon vivere, la pace collettiva, la possibilità che, in caso di diniego, il popolo della libertà sarebbe sceso in piazza. Questo è successo quando la magistratura ha fatto conoscere che nel caso era rispettoso per lo stato mantenere in vigore la costituzione così com’era stata disegnata e scritta e non si poteva aggirare l’ostacolo. Il Pasticcio è stato fatto ed è molto grave, anche in ragione del fatto che, dopo l’accaduto, che non dava scusante alcuna all’interpretazione dei dettami di legge, quando ormai in gioco si vogliono mutare le regole, e si sa che queste non vanno mai cambiate dopo che le partite sono iniziate. Questo pasticcio ci fa capire che con ogni scusa si può cambiare qualcosa, in minima parte ma si cambia, si può fare una forzatura a quella costituzione che è stata la guida per tanti anni dell’Italia nel bene e nel male, che è stata sempre rispettata, ed una così pesante e maldestra forzatura non era mai capitata. È giusta quindi la disapprovazione della massa viola, com’è giusta la presa di posizione di tanti politici e illuminati uomini di cultura che non si sono lasciati trascinare in questo gioco strimpellato. È giusta anche la presa di posizione e distanza dal presidente Napolitano da parte di Di Pietro anche se non ne condivido la politica, perché in questo caso non è stato lucido nella scelta. Doveva negare la sua firma al DL e dare un messaggio alla patria esponendo le sue idee e perplessità nonché la sua volontà a che non si aggirassero costituzione e regolamenti. Voglio augurarmi di cuore che quanto è successo sia davvero il frutto di un modo di fare politica pasticcione, maldestro e facilone, se è invece il contrario, come ho insinuato io, ho paura che tutto ciò sia stato una maniera per sondare le acque in funzione di ulteriori attacchi alla costituzione con finalità non certo a favore del popolo e della Nazione. Nel caso dobbiamo stare all’erta perché il pericolo sarebbe grave e ci porterebbe sulle piazze per la difesa della nostra libertà e della repubblica. Michele Miani |
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