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Calabria da Cancellare? PDF Stampa E-mail
Scritto da A.Cavallaro   
giovedì, 14 gennaio 2010 12:06
ImageDue giovani calabresi di Vibo Valentia sono stati aggrediti e picchiati brutalmente nella “civilissima” (si fa per dire) Pisa. I due ragazzi frequentano la facoltà d’ingegneria  in quella città e sabato scorso, insieme ad altri corregionali, stavano tornando a casa quando sul marciapiede incrociavano un altro gruppetto di giovani i quali, avendo riconosciuto dall’accento che si trattava di meridionali, hanno iniziato ad insultarli in modo pesante e volgare con frasi del tipo “terroni bastardi”, alla richiesta di spiegazioni da parte dei calabresi  è iniziato il pestaggio improvviso e particolarmente violento con calci, sputi, pugni.

L’indomani uno dei due ragazzi è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale Santa Chiara dove gli è stato riscontrato un trauma cranico con versamento nella regione orbitale destra e diverse microfratture, che lo hanno costretto al ricovero in ospedale per almeno trenta giorni. L’altro ragazzo ha accusato una ferita lacero-contusa al ginocchio, dopo la necessaria medicazione  è stato  dimesso ed  è prontamente rientrato a casa in Calabria.

Genitori e studenti, le università del sud non hanno nulla da invidiare a quelle del Nord, le centinaia di migliaia di studenti meridionali che vanno al nord per studiare generano l’impoverimento culturale della nostra terra e un fiume di danaro che scorre verso il settentrione, oltre quello che già si paga per comprare i prodotti  che giungono per la maggior parte da lassù. Se i calabresi al supermercato cercassero di comprare prioritariamente solo ciò che è prodotto al sud, sarebbe già una risposta importante allo strapotere economico di cui siamo vittime ogni giorno.

Di quest’atto di violenza gratuita sui due ragazzi calabresi non si è sentito parlare in nessun telegiornale, dei fatti di Rosarno si parla invece in tutto il mondo. Un nostro amico tedesco, che viene a Sibari per il mare ma è residente in Svezia, ci ha inviato un mail chiedendoci cosa fosse successo di vero a “Rossano” (da quelle parti i giornali locali hanno scritto Rossano e non Rosarno),  allarmato dalle notizie di presunte “battaglie urbane”. Dopo averlo tranquillizzato ho contattato altri amici in Canada, Argentina e Stati Uniti e anche lì la faccenda di Rosarno è stata presentata come una caccia al “nero”.

Su Radio Due ieri sera 13 gennaio, nel programma serale alle 21,00 intitolato "Decanter", uno dei conduttori ha detto la seguente frase: “E’ meglio mangiare un panino del Mc Donald che un’arancia di Rosarno”.  La Calabria già abbastanza vituperata ora è stata abbandonata anche al ludibrio delle genti di tutto il mondo.

Antonio Michele Cavallaro
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