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L'allegria della Speranza PDF Stampa E-mail
Scritto da L.Aggazio   
sabato, 09 gennaio 2010 11:01
ImageNoi lo chiamiamo contagio. Si dice a volte che l'allegria è contagiosa, come la risata, come lo sbadiglio (anche la noia è contagiosa). Partiamo dall'essere umano crudo.
Se vuoi portare l'allegria, l'allegria devi averla dentro, deve essere profonda e solo cosi puoi essere profondamente convincente, credibile e contagiosa in modo efficace, più o meno duraturo.
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L'allegria costruita non lo è. Convince ugualmente, ma per poco. Si usa spesso per la vendita di prodotti nei centri commerciali, nelle pubblicità televisive, negli eventi in discoteca, nell'incontro con il “gruppo” di amici-non-amici. E' una specie di infatuazione alcolica, adrenalinica, emotiva, che, passato l'effetto sbornia si esaurisce e lascia il posto all'indigestione, al fastidio, alla piattezza, alla nausea, al vomito.
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Siamo abituati ad un'allegria che passa. Siamo impauriti da un allegria che dura, persistente, che a volte non ride, spesso sorride, a volte sta in silenzio e guarda con aria serena o tranquilla. Diamo il via ad una serie di epiteti inquisitori e tacciamo l'allegria di ebetismo, stupidità, “risus abundat ore stultorum” diventa il nostro inno e il nostro scudo.
L'allegria deve stare dentro di noi, abitarvi con solidità, essere un organo del nostro corpo, uno di quelli vitali, che battono e funzionano involontariamente, da non riuscire a tenerli fermi mai, deve essere cuore, respiro.
Bella frase, me la scrivo?
Si.
Bisogna scriverla, inciderla, piano piano faticosamente, vivendo e allenandosi, combattendo.
Non è una raccolta punti di benzina, non è un acquisto in contanti dal fruttivendolo.
E' un arrampicarsi sull'albero più alto, graffiandosi gli incavi delle cosce e delle mani nude, con un lato della faccia schiacciato al tronco e la paura di cadere giù a tenerti sveglio.
Non è facile essere allegri.
Lo puoi stare facilmente, ma non esserlo senza difficoltà dal punto coronato.
Quando c'è e la tieni stretta, contagi profondamente.
Lo vedi da come gli altri ti guardano e ti ricordano.
Lo vedi da come riesci a placare la tua rabbia e affronti la foresta in quieta spavalderia.
Da come riesci a vivere oltre.
Ma.
(Stanno diventando famosi i miei “Ma. Puntoeaccapo.”)
Ma.
Arriviamo all'essere cristiano crudo. (Qui gli agnostici, gli atei e i torquemada possono concludere la lettura e dedicarsi ad attività meno inutili per la propria struttura culturale.. se poi sono curiosi e hackers sinceri della conoscenza, possono dare un'occhiata. Male non fa, alla fine sono parole scritte)
Avere dentro l'allegria nel Cristianesimo è un esercizio semplificato dalla presenza di Cristo.
Basta capire, anche solo intuire, per avere i brividi di gioia nel sapere che il mondo è più grande di ciò che percepisco, che sono figlio del Creatore, che vivo in un rapporto d'Amore infinito.
Posso stare giù se l'innamorato mio è un Innamorato di me?
Dovrei essere capace di spostare le montagne al solo pensiero.
E dovrei essere contagioso anche senza avere l'allegria mia dentro, perchè è Lui la mia Allegria, Lui mi da la Forza, Lui mi rigenera a Vita nuova e a Vita Allegra.
Gioia profonda.
La chiamano così gli incredibili credenti. (“Incredibili credenti” sarebbe un capitolo da trattare a parte, magari un giorno lo farò..)
La gioia profonda, l'allegria cristiana, viene da Cristo. Io rimango un essere umano povero di Dio e miseramente animalmente umano.. poca cosa per l'universo ed il suo tempo, molta cosa per me ed il mio tempo.
Vivere accanto al Creatore (per Lui, con Lui ed in Lui), sconvolge tutti i piani dell'esistenza (o forse e meglio ancora dire che riavvolge ed avvolge tutti i piani dell'esistenza).
Sono Allegro, faticosamente aggrappato ad un albero, ma con il Signore che cinge i miei fianchi e mi sostiene come un Padre, da sotto le ascelle. Io rido e i miei occhi sono chiusi, lui mi sostiene e ride, io posso aprire gli occhi, guardarlo, e ridere con Lui, in cima al mondo..

L'allegria è una cosa seria, coinvolge tutto l'universo, è una malattia perenne e acronica, senza tempo..

Io, da buon uomo, la cerco faticosamente esercitandomi, ma Dio, il Signore è la mia Allegria, il mio costante dono di Amore ed Allegria...

Una scorciatoia? I bambini, vivere accanto ai bambini, recuperane le meraviglie e lo stupore, crescere descrescendo, affidandosi, incoscenti e consapevoli di dare e ricevere allegria.. e reimparare ciò che perdiamo crescendo.

Così io sono bambino allegro, un bambino di Dio..

e in questo momento "ci" sto sorridendo...

Leonardo Aggazio

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