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Sibari

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Ricordiamo anche i martiri duosiciliani PDF Stampa E-mail
Scritto da T.Cavallaro   
mercoledì, 04 novembre 2009 22:37
De Vita e Nociti
Il prof. De Vita, il prof. Nociti e la Corona d'alloro
Il 4 Novembre, Festa delle Forze Armate e giornata di commemorazione dei caduti di tutte le guerre, si è tenuta a Lauropoli
una toccante cerimonia organizzata dal Comitato costituitosi diversi anni fa e presieduto dal sig.  Vincenzo Nociti. Presenti  tutte le autorità civili e militari che operano nel territorio di Cassano.

In prima fila il sindaco avv. Gianluca Gallo, il comandante della tenenza dei CC Ten. Giorgio Feola, per le Famme Gialle il comandante la compagnia di stanza a Sibari Cap. Antonio Taccardi e il ten. Fabio Pecci , il comandante della Polizia Municipale ten. Atene, Il presidente del consiglio Comunale dott.sa  Rossella Garofalo, il dott. Giuseppe Aloise già sindaco di Cassano e deputato al parlamento,  l’ex-assessore provinciale Rosetta Console  e il sig. Salerno assessore del comune di  Bollate in Brianza, cittadina con la quale Cassano si è recentemente gemellata.

Un nutrito gruppo di cittadini infoltito da alcuni alunni delle scuole di Lauropoli (Elementari e medie) ha seguito il corteo che dopo aver percorso la parte iniziale del viale Laura Serra ha partecipato in Chiesa alla cerimonia officiata dal vescovo di Cassano mons. Vincenzo Bertolone.Alla fine è stata deposta una corona d’alloro ai piedi della targa commemorativa riportante i nomi dei caduti durante le due guerre mondiali. 

Il presidente del Comitato sig. Vincenzo Nociti, visibilmente commosso, ha introdotto gli interventi del prof. Piero De Vita di Trebisacce, del prof. Achille Nociti, del prof. Graniti, presidente del Circolo Anziani di Lauropoli e del dott. Aloise,  tutti, con toccanti parole, hanno ricordato il sacrificio dei molti giovani di Lauropoli e di tutta la nazione caduti in difesa della Patria.

Autorità
sindaco G.Gallo, ass. Salerno, dott.ssa Garofalo, pres. Nociti, Ten. Feola, Cap. Taccardi, Ten.Pecci
Purtroppo nessuno ha ricordato le centinaia di migliaia di Calabresi e di meridionali trucidati dall’esercito piemontese nella sciagurata guerra di occupazione operata da Garibaldi, con la regia di Cavour e della Casa Savoja, che portò all’Unità della Nazione, i circa 25 mila prigionieri che i piemontesi trascinarono e lasciarono morire di freddo e di fame nella fortezza di Fenestrelle a circa 1800 m. d’altezza e le decine di migliaia di persone inermi, tra cui donne vecchi e bambini che le guarnigioni del Nord uccisero a cannonate spacciando i loro ignobili atti per azioni anti-terroristiche.

Questa è  storia che nessuno conosce o fa finta di non conoscere, nessun cenno sui libri di scuola di quel tremendo eccidio, chi si ribellò fu tacciato di brigantaggio, perseguito e barbaramente ucciso e successivamente decapitato  per metterne in mostra la testa quale barbaro trofeo.Il popolo meridionale tutto,  subì per almeno venti anni questa autentica barbarie e nessuno ne fa  cenno oggi. 

Il sud è stato letteralmente spogliato di tutto, dalle industrie ai tempi fiorenti, alle riserve di oro del Banco di Napoli, alla libertà individuale dei cittadini, che si videro da un giorno all’altro impediti finanche di spostarsi dal proprio paese e oberati da pesanti tasse quale quella sul macinato che fu per decenni un’autentica piaga per le misere popolazioni meridionali.

Di queste cose si dovrebbe discutere anche all’interno dei partiti che dicono di difendere i diritti alla giustizia ed alla libertà, ma che sono invece quasi tutti in mano ai politicanti del Nord.

Quando il popolo meridionale sarà capace di svegliarsi da questo torpore che lo attanaglia da più di centocinquant’anni?

Quando riuscirà ad avere la fierezza di essere un popolo portatore di un grande passato senza vergognarsi di essere calabrese, napoletano, siciliano, pugliese o lucano?

Si fa bene a ricordare chi è caduto per difendere la propria terra, ma ricordiamoci di tutti con la stessa intensità e commozione.

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