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Turismo in declino, perchè? PDF Stampa E-mail
Scritto da S.Zanardi   
giovedì, 03 settembre 2009 16:20

ImageDa più giorni, sui quotidiani calabresi, forse prematuramente, tutti si sperticano in bilanci estivi/agostani che registrano "sensibili" cali di presenze turistiche e il mare, sporco, sarebbe l'unico responsabile di questo crollo. Ma cerchiamo di ragionare. Si, è vero che il mare, da anni, non è più quello di una volta, è vero che soprattutto in agosto, forse per una maggiore presenza di bagnati sulla spiaggia, la sua sporcizia viene notata e segnalata di più, è vero che da anni, su questo argomento, si dicono sempre le stesse cose: i depuratori funzionano male, o non funzionano per niente, le amministrazioni comunali non hanno alcun coordinamento tra di loro e i servizi di controllo esistono solo sulla carta, le amministrazioni comunali non hanno capacità e competenza per accedere ai fondi stanziati, l'ATO ha fatto, l'ATO ha detto, la Magistratura indaga, la Magistratura bacchetta i comuni, la Capitaneria vieta la balneazione nel tratto di spiaggia tal dei tali, ecc. 

Tutto vero, non c'è alcun dubbio, ma è sempre il solito balletto.Ma tutto questo, ovvero il mare sporco, è davvero l'unica causa di una mancata presenza turistica in Calabria? Ma, tanto per cominciare, il predicato calo del 20% di cui si accenna anche quest'anno, a quale anno è riferito? Non è un dettaglio trascurabile, perché già lo scorso anno c'era stato un calo del 25%, e cosi pure l'anno precedente. Se il dato si riferisce allo scorso anno e sommiamo i dati in calo degli anni precedenti, rispetto alla potenzialità totale,allora siamo al crollo totale e non " solo" ad un fisiologico calo del 20%, per la congiuntura economica  negativa, in riferimento al passato 2008.

Quello del mare sporco, è un problema non piccolo, che deve essere risolto con urgenza, ma bisogna andare oltre.  In una regione per la quale tutti si sgolano a definirla "a forte vocazione turistica" ( e su questo non credo  ci sia da discutere), cosa è stato fatto in questi anni, per implementare e incrementare anche un turismo destagionalizzato e renderlo appetibile con offerte e proposte diverse dalla ormai solita balneazione, che è ridotta a pochi giorni d'agosto e che in prevalenza – a parte gli alberghi/villaggi -, è un'economia  composta dagli emigrati che tornano a casa?? 

Il territorio non è curato, le strade non hanno una segnaletica adeguata, i collegamenti sono un terno al lotto, i servizi di accoglienza e informazione territoriale sono pressoché inesistenti;  quei pochi e piccoli musei, o sedicenti tali, non hanno una didattica appropriata e spesso sono senza alcuno che possa illustrarne il contenuto storico;  quei borghi antichi che piacciono tanto a quei turisti che vi capitano per caso e non certo perché è stata fatta una opportuna promozione, sono li che vegetano e basta; la creazione di eventi, o le serate di animazione collettiva, si limitano a sagre, sagrette e festicciole più o meno fracassone, ma sempre e solo nel mese d'agosto. Maggio, giugno, settembre, ottobre e magari anche novembre, o si aspetta l'estate pregando perché vada bene, come se tutto fosse affidato al caso, o ci si riposa dopo le "fatiche" d'estate. La politica e la cultura "dell'accogliere bene", è materia sconosciuta; tra gli operatori dell'ospitalità e mi riferisco ai B&b, agli agriturismi e a lle piccole strutture alberghiere non consorziate, non esiste il concetto del reciproco sostegno; mancano delle regole collettive e anche in termini di arredo urbano, o di sviluppo urbano, i piani regolatori sono di la da venire; purtroppo e soprattutto, è totalmente inesistente, quello che è un cardine di tutta la filiera turistica: l'informazione, che deve essere costante e divulgata a 360 gradi in ogni stagione dell'anno, percreare nel tempo, un'immagine affidabile, gradevole e intrigante del territorio.

Ma non solo sulle pagine dei quotidiani locali ma, soprattutto, dovrebbe diventare una presenza sulle testate nazionali ed estere, magari anche eattraverso la presenza di testimonial. Nell'area del Sud Tirreno cosentino, ovvero la Riviera dei Borghi Antichi,tranne la brochure di una associazione, non esiste alcun altro strumento cartaceo ch e illustri il territorio e una programmazione di distribuzione.

Allora e per concludere, è solo il mare sporco, l'imputato e responsabile di un turismoche non decolla ed è limitato alla balneazione estiva??

Sergio Zanardi – Altra Calabria

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