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Versi per Mila PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Miani   
mercoledì, 29 luglio 2009 01:16
Nella, il nonno e Mila
Nella, il nonno e Mila
Carissimi visitatori del sito, questa volta vi propongo tre brevi poesie. Queste sono state scritte per la mia cagna “Mila”, che mi aveva scelto come padrone, e, che mi ha dato un vero e autentico amore di cagna, affezionata e fedele come tanti cani della sua razza, che danno sempre chiedendo come ricompensa una sola carezza; devo confessare che quando è morta ho pianto come per una cara persona di famiglia.  Oggi, che troppo spesso si legge di fatti tremendi che si addebitano a queste povere bestie, vi è da chiedersi perché tutto ciò possa accadere. Io penso che la spiegazione vada ricercata nella solita assenza di amore. L’amore è sempre la fonte di una donazione completa tra chi riceve e chi da e certamente anche l’affetto tra umani e bestie risente del modo di installare un rapporto reciproco.

Si dice che gli animali non riescono ad essere ragionevoli e quindi vivono una vita vegetativa, istintiva, ma non è solo l’istinto che guida il cane o qualsivoglia altra bestia. Certamente, addestrando l’animale ad essere, a vivere contro natura, con cattiverie, molestie, e trattamenti barbari, che non hanno nulla di umano e che vanno contro la legge naturale e quelle dello stato, noi non possiamo che avere una rispondenza tra il dare e l’avere, anche l’uomo, se educato e trattato per far del male, si comporta alla stessa stregua, anche se è un essere ragionevole e dotato di una mente razionale e intelligente.

Amore di Cagna

 

Mila.

Mi guarda

senza domanda.

Se la mia mano soffice

si ferma sulla sua schiena

 con una carezza

scodinzola a lungo

la coda a mo’

di bandiera.

 

Mila

  Mila é una trovatella

figlia d’ignoti,

incrocio di cani di strada,

però ha pelo, coda,

una smania di cagna rampante

di sicura nobile stirpe. 

Annusa sempre dovunque,

sovente i miei piedi

si rassicura

che io sia lui

il suo solo padrone

poi scodinzola,

s’adagia tranquilla

accanto alla sedia

dove io lavoro

gli occhi socchiusi

pronta a rialzarsi

se mi sposto

di un passo lontano. 

Fedele mi segue,

non chiede perché.

 

 

I sogni di Mila

 Mila Dormiva

Sul lettino distesa

L’orecchie tese

La faccia giuliva

Ogni tanto guaiva. 

Mormorava

Brontolando.

Sembrava felice

Forse sognava

Un osso da rodere

Fiumi di fresca acqua

prati d’erba verde

Alberi, piccoli strani animaletti

da annusare

da impaurire correndo

Il muso nel vento. 

Un cane d’amare

Con cui giocare

Abbaiare

Scambiare Messaggi

Amorosi anche litigiosi.

 Certamente sognava

Immense campagne

La libertà

Dal tiranno padrone.

 

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