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Storia: Maestra inascoltata PDF Stampa E-mail
Scritto da M.Miani   
domenica, 05 luglio 2009 06:57
Miani
Michele Miani
I fatti odierni, ultimi accaduti in Iran in ordine cronologico per il mondo, rispecchiano le metodologie comuniste, quelle naziste, quelle fasciste. Ricordiamo tutti, e molti, più giovani di noi, lo hanno letto, che in questi ultimi cinquanta anni: il nazi-fascismo, il comunismo totalitario, hanno seminato milioni di morti in tutta l’Europa e in altri paesi del mondo. La rivoluzione spontanea Ungherese fu spenta nel sangue, era il 1956, vi furono circa 2600 morti, la rivoluzione Polacca degli anni 70 fu spenta da Gierek con circa 2000 morti; Il golpe cileno del tiranno Pinochet fece sparire migliaia di persone nel nulla, il Golpe Argentino del tiranno Videla del 1976 fece 2.300 morti, 30.000 dispersi, 10.000 arresti, 1.000.000 d’esiliati, 500 bambini strappati alle madri uccise dopo il parto, entrambi questi ultimi con l’aiuto e la connivenza del governo democratico degli Usa, ed oggi i morti si contano a migliaia in quasi ogni paese, ove la dissidenza è presa sempre di mira, per aggirare situazioni di governo difficile, improntate sulla divisione partitica, economica e sulla delegittimazione dei diritti fondamentali dell’uomo nelle traversie quotidiane della vita sociale.
Le scuse sono tante, ma le azioni sono uniche e simili: la Cina ha la sua Piazza Tienanmen nel 1989. I vari dissensi in Argentina 1976, Cile 1973, Cambogia 1970, Cecenia, Honduras, Cuba hanno comportato sempre migliaia d’oppressi e di morti e questo succede in Asia, in africa, e successo in Germania con il tristissimo Hitler, in Italia con Mussolini e la monarchia Savoia, nell’America del sud ed altre tante nazioni che pur si dichiarano democratiche, ma i cui governanti sono espressione di lobby del potere commerciale: esempio quello che succede nelle Amazzonie, nella Sierra Leone, nella Costa d’oro ed in genere in molte altre zone dei paesi africani, dove si perpetua il genocidio, la brutalità, l’utilizzo di giovanissimi bambini soldati.  Purtroppo L’Iran, come altri paesi a connotati Islamici, per parlare di fatti recenti, dopo tante traversie, ha scoperto la sopraffazione delle opposizioni con l’uso discriminante della religione, già utilizzata nel passato con il cattolicesimo, azione che ha umiliato e umilia gli uomini con dogmi e con intolleranza e radicalizzazione di concetti religiosi che manipolati ad arte, quali fonte di principi morali, ridussero e riducono le menti d’uomini di sani principi ad oggetti d’odio fondamentalistico, questo succede in Palestina in Somalia in Pakistan, Afghanistan ed in altre regioni di fede Islamica, ma anche cristiana. Dobbiamo dire, in ogni caso, che non solo queste eclatanti forme di malgoverno danno l’idea delle cattive condizioni in generale in cui l’uomo è costretto a vivere, la povertà non è sola ed esclusivamente legata ai soprusi antidemocratici dei tiranni di turno, ma spesso è legata alla volontà di dotarsi di costosi armamenti, allo sfruttamento nel mondo del lavoro, all’ignoranza coltivata, alla cattiva amministrazione della cosa pubblica, alla mancanza di sovvenzioni adeguate ai meno dotati, cosa che accade nelle migliori democrazie occidentali, ove spesso diventa difficile il colloquio, con chi detiene il comando, il potere anche se democratico, quando ci si arrocca dietro le leggine di turno per non vedere il bisogno, la povertà, l’ignoranza nella conoscenza delle cavillose leggi dello stato che sembrano fatte su misura per discriminare il ricco dal povero, il potente dal piccolo miserabile ignorante: misero Renzo di fronte all’avvocato Azzeccagarbugli di Manzoniana memoria.  Il nodo dei problemi, in ogni parte del mondo, ove accadono simili tragedie e tantissime situazioni che fanno gridare allo scandalo e allo scempio della democrazia, è da indicare nella volontà della ricerca del massimo profitto da parte di minoranze forti: di potere, di armati, di tanto denaro accumulato sulle spalle del popolo, che non è mai stato sovrano, ma schiavo e sfruttato nel lavoro, con condizioni di vita ridotte al minimo della sopravvivenza e qualche volta ancor di meno, il nodo è la mancanza di diritti, di libertà vera, d’uguaglianza, e di equa giustizia. Il nodo è la lotta costante di fede nel consumismo, nel comunismo, nell’imperialismo, nel capitalismo, nel razzismo. In altre parole è la lotta continua del bene contro il male, la lotta di chi s’ingozza sino al vomito e di chi muore di fame per la mancanza dei beni primari necessari per una vita dignitosa.  La realtà dei fatti e dello stato delle cose, s’identifica nella famosa parola “La Casta”, ove con questo termine s’intende parlare di politici, religiosi, grossi imprenditori, affaristi in genere, grandi proprietari, magnati della finanza, padroni dei mass-media e tutti gli altri potenti che hanno possibilità di manovrare psicologicamente e materialmente le masse popolari con ricatti economici, leggasi mancanza di lavoro, con l’uso delle armi, l’assillo della mancanza di cibo, acqua, risorse energetiche e non di meno la limitazione della libertà, la mancanza di giustizia, l’intolleranza, l’isolamento, lo sradicamento dalla casa, dal paese d’origine . In sintesi chi si fa scudo della divisa, del titolo, della posizione, della sua possibilità economica, è il tiranno di turno capace di promuovere atti tali da sfociare in repressione delle masse che chiedono giustizia, parità, democrazia. Sin quando tutto ciò accade l’uomo è costretto a soffrire ed il mondo ad offrire spettacoli indecenti, di malaffare, d’inaudita ferocia verso il diverso per cultura, razza, religione, paese d’origine, situazione economica, posizione sociale, fede politica. Nondimeno stiamo assistendo quasi impotenti alle forti emigrazioni di popoli interi che si spostano per chiedere ed avere condizioni di vita più umane, con più possibilità di lavoro, con più giustizia e difesa dei diritti della persona. L’Italia è una delle nazioni che più risente di queste problematiche, certamente, però non si può affrontare l’esodo continuo di queste persone verso paesi maggiormente ricchi bloccando i flussi migratori e sollevando barriere, polveroni razzisti discriminatori, alla fine in ogni modo questi uomini poveri di cibo, di denaro, di giustizia, d’uguaglianza, di casa, di libertà arriveranno ai nostri lidi in buona fede o in malafede, in forma clandestina o regolare, e vorranno godere in parte delle ricchezze di nazioni più sviluppate che un tempo li hanno sfruttati nei loro paesi e dove hanno per anni lasciato amministrazioni da loro nominate per difendere interessi speculativi dei vecchi colonialisti: petrolio, oro, pietre preziose, tante ricchezze minerali, naturali e paesaggistiche. Non volendo essere catastrofici e non essendo Cassandra dai cattivi presagi, io mi auguro, nel caso specifico che vi sia sempre un punto d’incontro tra le varie esigenze e che non si ripeta il grande esodo biblico che portò guerre tra i migranti e le popolazioni stanziali. Il popolo ha sempre trovato nei tempi la strada per far fronte alle difficoltà, quando le condizioni di vita sono impossibili, ricordiamoci che esso, com’è successo nel passato, non solo si difende, ma attacca qualsiasi potere, tirannico o pseudo democratico, mettendo a rischio anche la propria incolumità. Si ribella, soffre, ma fa soffrire chi lo tiranneggia, chi gli ostacola la vita, e, se non ottiene nulla con movimenti pacifici, prende le armi come accaduto nel passato con la rivoluzione francese, in Russia al tempo dello Zar, in Ungheria, in Polonia, in Cile, Vietman, nelle Filippine, a Cuba e in tutti quei paesi ove le sopraffazioni erano diventate non più tollerabili, come sta succedendo in Iran.  Il mondo democratico intervenga nei confronti di chi tiranneggia: senza nessuna considerazione di colore politico, con la forza della democrazia, la forza unificante delle Nazioni Unite, che, speriamo, lo voglia una buona volta, s’impegni ad isolare e sconfiggere quelle nazioni che irridono dei diritti sostanziali ed ideali delle persone. Il mio non è un proclama e non può essere tale per la persona che sono, per la mancanza assoluta di mandati, di poteri, di possibilità di incidere sulle volontà di chi detiene il potere per mandato democratico dei cittadini, sono nessuno, un nulla numerico, però, come cittadino del mondo, nutro una fede ed una speranza nel futuro. Le masse, che sempre più crescono, devono e possono avere medesimi intenti e capacità di dialogo per accordarsi su una possibile intesa di pace nella democrazia reale e non dei soli numeri, per vivere in concordia, senza sbranarsi alla maniera usuale e barbarica che la storia ci ricorda. Questi sono i presupposti essenziali perché la vita valga la pena di essere vissuta:  pace, liberta, giustizia, uguaglianza assoluta di diritti per ogni tipo di uomo, chiunque egli  sia.
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