Scritto da M.Zuccaro
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domenica, 10 maggio 2009 21:09 |
I relatori Dialogo interculturale e multietnie protagonisti della “Mostra fotografica di autori appartenenti a Paesi Euromediterranei” della XXIII edizione del Premio Troccoli Magna Graecia. L’esposizione delle foto che rispondono al tema: “Il 2008: Anno Europeo del dialogo interculturale. La realtà sociale in cui vivi è consapevole dell’importanza e dei benefici del dialogo interculturale? La diversità è considerata come risorsa?” è stata organizzata in collaborazione con l’Istituto di istruzione secondaria superiore I.P.S.I.A. - I.P.S.S. - I.T.C.- I.P.A.A. - I.P.S.S.A.R. nella sala “Pacioli” a Lauropoli. All’inaugurazione sono intervenuti il dirigente scolastico Antonino Morabito, la docente referente Lucia Graniti, Martino Zuccaro per la segreteria organizzativa del Premio, Pier Paolo Graziadio per l’associazione CIDIS onlus, ha concluso i lavori il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo. (Nella foto da sinistra:Pierpaolo Graziadio, Lucia Graniti, Antonino Morabito, Gianluca Gallo,Martino Zuccaro,Jaouad Merboul e Sami Ouattara) (Cliccare quì per la foto ingrandita)
«E’ una mostra interessante - ha commentato il dirigente scolastico Antonino Morabito - perché la multietnia si va sempre più diffondendo, da qui si capisce l’essenza del mondo. E il nostro obiettivo è quello di superare gli ostacoli, costituiti non solo dalla lingua, ma dall’accettazione delle diverse culture dei vari paesi». Il dirigente Morabito entusiasta dell’iniziativa ha spiegato agli allievi dell’istituto, agli intervenuti e soprattutto agli ospiti stranieri i progetti messi in cantiere dal suo istituto che mirano proprio all’integrazione dei popoli attraverso la conoscenza della lingua e delle diverse culture.L’organizzatore Martino Zuccaro ha sottolineato come la scuola è un’istituzione che accompagna i giovani e ha ricordato che lo stesso istituto è già testimone della presenza di più etnie: «Durante l’allestimento della mostra nei corridoi non si sentiva parlare soltanto l’italiano, ma anche l’arabo. E dalle foto, che rimarranno in mostra fino al 15 maggio, si ha veramente una testimonianza di come possano convivere persone con cultura, storie e storia diverse». A tratti commovente l’intervento della docente Graniti che ha guarnito il suo intervento con testimonianze dirette di scambi culturali, affettivi, di lavoro con collaboratrici straniere. E’ stata poi la volta dell’intervento di Pierpaolo Graziadio che ha sottolineato come la realtà negli ultimi 100 anni stia cambiando, di quanto le diverse culture ed esperienze possano arricchire e di come piccole comunità come quella cassanese possano essere lo scrigno di tante etnie e culture diverse.Ad impreziosire ulteriormente la giornata sono stati gli interventi-testimonianza di Jaouad Merboul del Marocco e di Sami Ouattara del Burkina Faso (Africa). Dalle loro parole è emersa la difficoltà di convivere e di compiere i semplici e normali gesti quotidiani: «In questo Paese c’è tanto razzismo - denuncia Sami - e la gente ti giudica non per quello che sei ma per l’aspetto esteriore. L’idea comune è che l’immigrato non abbia il diritto di essere retribuito al pari del lavoratore italiano. Guai a parlare di contratto di lavoro o di garanzia di diritti: questa è una forma di illegalità della quale ipocritamente si parla per qualche giorno solo quando un operaio muore sul posto di lavoro».A concludere è stato il sindaco Gianluca Gallo, puntuale e deciso nelle sue parole di denuncia verso la mancanza di una classe imprenditoriale seria nel nostro territorio, che offra altrettanto serie opportunità di lavoro e di espansione. «I flussi migratori sono diventati un problema grave, ma ci si deve organizzare affinché il problema possa diventare una occasione per diffondere la cultura del dialogo e della tolleranza». |